Sabato 14 dicembre alle ore 15.00, presso l’ex convento S.Francesco di Arrone si terrà l’assemblea pubblica del Comitato Salviamo la Valnerina.
Il Comitato dopo gli incontri tenuti in Regione e con i singoli consiglieri regionali, fa il punto della situazione sulla centrale di Arrone e sulla situazione delle centrali a biomasse in Umbria.
Considerato che il territorio umbro è disseminato da centrali a biomasse già costruite ed in fase di autorizzazione, il problema non può essere relegato solo in un ambito territoriale limitato quale la Valnerina, ma ha un respiro più ampio, regionale e nazionale.
Per questo il Comitato Salviamo la Valnerina ha invitato i comitati e le associazioni attivi in tutta la regione Umbria ad essere presenti per coordinare le prossime iniziative dove costruire una piattaforma comune di proposte e di azioni.
Prima di tutto c’è la necessità di ribadire l’inutilità di tali centrali ed in secondo luogo, visto il numero sproporzionato di centrali rispetto la reale necessità di energia elettrica, è necessario che la Regione Umbria emani una legge per bloccare il proliferare delle centrali a biomasse e valuti seriamente l'opportunità di revocare le autorizzazioni concesse per l'apertura delle centrali a biomasse. La costruzione delle centrali sono finanziate con fondi pubblici per favorire la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e il proliferare di esse sul territorio regionale rappresenta una minaccia per l'ambiente.
Il cambio operato dalla giunta regionale del famigerato regolamento che disciplina le procedure amministrative per l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ha generato una deregolamentazione che ha attirato capitali in Umbria dedicati all’occupazione selvaggia del territorio per scopi che beneficiano la singola impresa e in nessun modo la collettività.
Come già ribadito con l’iniziativa fatta nel mese di luglio, il Comitato Salviamo la Valnerina promuove l’iniziativa dell’ ”Osservatorio Indipendente”, presentato sabato scorso a Terni. Insieme all’Osservatorio indagheremo l’aspetto economico e finanziario del settore energetico. Abbiamo bisogno di decidere della nostra salute, del nostro ambiente, essendo consapevoli che le istituzioni non sono affidabili, troppo accomodanti verso imprese private che speculano sulla salute dei cittadini.