Un’omelia dedicata al Coronavirus, al Black Lives Matter, ma anche al cambiamento climatico e in generale alle disuguaglianze economiche e sociali. La città serafica celebra oggi, sabato 1 agosto, e domani, domenica 2 agosto, la solennità del Perdono di Assisi 2020 (qui il programma). Una celebrazione , quella di stamattina che segna la concessione dell’indulgenza plenaria in tutte le chiese, parrocchiali e francescane fino alla mezzanotte di domani, sconvolta dalla pandemia, come tutto il resto: “Più di 16 milioni di persone – ha detto Padre Perry, ricordando anche il pesante tributo, 35.000 vittime, pagato dall’Italia – sono risultate positive al virus, ma gli scienziati ci dicono che probabilmente si tratta solo di una piccola parte del totale dei contagiati. La vita sociale, culturale, economica e spirituale delle persone – la nostra vita – è stata profondamente sconvolta ovunque. Molti hanno sperimentato profondi disturbi psicologici che hanno portato alcuni ad abbandonare la speranza e a suicidarsi. Ancora più preoccupante, non abbiamo idea di come il virus si evolverà e questo crea una profonda incertezza sul futuro“.
E le conseguenze sono visibili anche ad Assisi. Alla Solennità del Perdono di Assisi 2020: “Ci copriamo il volto con le mascherine; manteniamo la distanza sociale l’uno dall’altro; camminiamo nel timore del nemico invisibile; quest’anno constatiamo anche che in questo spazio sacro si radunano meno pellegrini di quelli che anno dopo anno vi si recano per celebrare la festa del perdono d’Assisi; la ‘Marcia francescana annuale’ che doveva festeggiare il suo quarantesimo anniversario, ora dovrà essere rinviata a un’altra volta“.
Coronavirus come occasioni per riconoscere le disuguglianze
Ma il Coronavirus può anche essere l’occasione per aprire gli occhi sulle difficoltà delle minoranze. In America – Perry ha citato “il crudele omicidio di George Floyd, un innocente uomo di colore di Minneapolis, nel Minnesota, negli Stati Uniti, soffocato dalla polizia” – come altrove. “Quella di George Floyd – ancora l’omelia di Perry durante la solennità del Perdono di Assisi 2020 – è l’esperienza delle tantissime persone in tutto il mondo – in Inghilterra, Francia, Italia, India, Sudafrica, Brasile, per nominare solo alcuni luoghi – sistematicamente escluse, ridotte a una vita di povertà, che “non possono respirare” a causa del colore della loro pelle, della classe sociale a cui sono state assegnate, a causa delle loro convinzioni religiose o del loro orientamento sessuale“.
Solennità del Perdono di Assisi 2020, Perry: “Nel Paradiso tutti benvenuti”
Perry ha puntato anche il dito contro “l’aggravamento della crisi ambientale” e contro le “disuguaglianze sociali distruttive e gli abusi della natura che – ha detto – creano condizioni favorevoli in cui agenti patogeni mortali, precedentemente tenuti a bada in ambienti naturali protetti, possono rapidamente passare dall’animale alla comunità umana, portando pericolo e sofferenza imprevisti“.
“Fratelli e sorelle – la parte finale dell’omelia – Dio ci chiama attraverso questa grande celebrazione del Perdono di Assisi ad abbandonare tutto ciò che porta alla morte, tutto ciò che ci ruba la misericordia, il perdono, la pace e la gioia di Dio. Siamo invitati a vivere come figli amati di un Dio amorevole, destinati alla libertà, destinati all’amore, destinati a Dio. Non c’è spazio per la paura, non c’è spazio per l’esclusione, non c’è spazio per l’apatia o l’inazione. Nel paradiso di Dio, tutti sono i benvenuti, tutti sono perdonati e tutti sono amati. Possa Maria, Madre di Gesù, abbracciarci e consolarci mentre insieme rinnoviamo il nostro impegno a vivere in un’amicizia autentica con Dio, l’uno con l’altro e con la nostra madre terra, la nostra casa comune“.