La questione del buco di bilancio del Comune di Montefalco tiene banco da tempo, animando anche la campagna elettorale per le Regionali. Al di là dei risvolti politici però, il passo in avanti è che il rendiconto 2019 mette nero su bianco il disavanzo, pari a 4.224.719,75. Un numero da far tremare i polsi, alla luce dei 5mila abitanti del Comune e di un bilancio complessivo che è di circa 5 milioni. Il sindaco, insieme al suo dirigente economico che divide con Spoleto, studia la pratica e il modo per uscirne.
La diffida del prefetto
Il primo a sottolinearlo è stato il consigliere di minoranza Daniele Morici. Il sindaco Titta ha lanciato un appello alla collaborazione e ora tutto il gruppo di opposizione, SiAmo Montefalco, torna alla carica, firmato una lunga e articolata nota in cui si fa il punto e si lancia la risposta al primo cittadino. Il tutto nell’attesa della convocazione del consiglio: “Il 9 luglio scorso, il Prefetto di Perugia ha diffidato il Consiglio Comunale di Montefalco ad approvare il Rendiconto di gestione 2019 entro 20 giorni dalla notifica stessa, pena la nomina di un commissario ad acta. Questo in quanto al 30 giugno è scaduto il termine ultimo (prorogato per l’emergenza COVID) previsto dalla legge per l’approvazione del Rendiconto, il che evidenzia un grave inadempimento dell’Amministrazione, che rischia di portare al commissariamento l’Ente stesso“.
“Ente deficitario”
L’opposizione dunque ritorna a parlare di “disastrosa situazione finanziaria in cui versa il Comune di Montefalco, dopo 10 anni di amministrazione di destra, che sta portando il Comune di Montefalco al dissesto“, e che farà dichiarare l’Ente ‘strutturalmente deficitario’. Si sottolinea il calo di valore del patrimonio e la “patologica difficoltà di cassa”, con insoluti anche nei confronti di Vus.
La risposta al sindaco
La porta dell’opposizione al sindaco è chiusa: “Questa ammissione del sindaco, arrivata con colpevole ritardo, è gravissima, visto che nel maggio dello scorso anno in Consiglio Comunale e in campagna elettorale sia lui che l’ex sindaco Donatella Tesei dichiaravano, evidentemente raccontando cose non vere , che non vi era alcun disavanzo, minimizzavano la gravità della situazione e nascondevano la verità dei fatti, omettendo di porre in essere gli atti dovuti, idonei a contenere gli effetti negativi della sconsiderata gestione da loro stessi attuata fino a quel momento“.
L’esposto alla Corte dei Conti
L’opposizione annuncia anche la presentazione di un esposto alla Procura della Corte dei Conti, “con una puntuale evidenziazione della situazione finanziaria del Comune di Montefalco e con la ricostruzione di tutti i passaggi non trasparenti e presumibilmente neppure corretti che hanno portato l’Ente nelle drammatiche condizioni attuali, chiedendo alla stessa Procura di voler accertare i fatti accaduti e se del caso le connesse responsabilità”.
L’appello al sindaco
Quindi il contro appello, in attesa della convocazione del consiglio comunale: “Ci aspettiamo e pretendiamo che il Sindaco, se ne è in condizione, avanzi al Consiglio Comunale una vera proposta di risanamento per il futuro di Montefalco: una proposta che sia in grado, chiudendo con le pratiche del passato, di assicurare il minor danno possibile per i cittadini e che abbia l’ambizione di promuovere lo sviluppo e salvaguardare i servizi, senza continuare a mettere le mani nelle tasche dei cittadini, per appianare i buchi dovuti alle precedenti gestioni. Siamo “lusingati” che il Sindaco Titta riconosca all’opposizione il merito di un comportamento responsabile. Nel ringraziarlo gli facciamo presente che il nostro comportamento, che rimarrà tale sempre, è improntato a senso di responsabilità, perché questo è dovuto ai cittadini. Il suo invito a collaborare responsabilmente per il bene della città non deve rivolgerlo all’opposizione, che farà, come ha fatto sempre, il suo dovere in modo serio e responsabile, ma in primis a se stesso ed alla maggioranza che lo sostiene. Da parte nostra, se l’invito a collaborare esteso dal Sindaco è un invito affinché si chiuda definitivamente con il mal governo espresso fino ad ora e affinché si avvii una nuova fase per il governo di Montefalco, una nuova fase ispirata all’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico del territorio, recuperare il drammatico livello di qualità delle infrastrutture e dei servizi in cui versa Montefalco, smetterla di mettere le mani nelle tasche dei cittadini, per appianare i buchi dovuti alle precedenti gestioni e, in sostanza, farla finita con le pratiche non trasparenti del passato, la nostra risposta non può che essere affermativa. Così come sarà affermativa se ci si invita a collaborare, affinché sia fatta piena luce su cosa è successo davvero in questi anni”.