Visite mediche specialistiche, esami e vaccinazioni fermi, tempi biblici anche per le analisi del sangue. Salvo, ovviamente, le urgenze ed alcuni servizi che non sono stati mai sospesi. In Umbria la sanità è pressoché ferma, anche se con molti distinguo tra un ospedale e l’altro. Perché se a Terni è ripresa l’attività chirurgica ordinaria in merito a diverse discipline, a Foligno ad esempio non si placano le polemiche sulla paralisi ancora effettiva dei servizi sanitari.
Ma ora finalmente la Giunta regionale dell’Umbria vara le linee di indirizzo per far partire la “fase 3” delle attività sanitarie.
L’atto di Giunta è stato approvato stamattina su iniziativa dell’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto. L’obiettivo è quello di individuare le misure per contenere il rischio di trasmissione del virus e ridurre l’impatto dell’epidemia sui servizi sanitari e sociali assicurandone la ripresa.
La Fase 3 della sanità in Umbria
“Nell’attuale contesto epidemiologico – ha spiegato l’assessore Coletto – abbiamo voluto definire ulteriori linee di indirizzo da applicare nelle diverse articolazioni delle strutture sanitarie, sia in ambito territoriale che ospedaliero. Nella ‘fase 1’ – ha aggiunto l’assessore – in base alle disposizioni del Governo centrale attraverso Dcpm, sono state sospese le prestazioni programmate ad eccezione di quelle con carattere di urgenza e non procrastinabili. Nella ‘fase 2’ c’è stata una ripresa progressiva delle attività garantendo comunque la massima sicurezza per i pazienti e per gli operatori sanitari.
Ora, sempre in seguito ai provvedimenti del Governo che contemplano la ripresa con il rispetto delle regole anti covid, si metteranno in atto tutte le misure per garantire ai cittadini l’accesso in sicurezza e consentire a tutto il personale sanitario di svolgere il lavoro nel rispetto delle misure preventive raccomandate. Nella ‘fase 3’ inoltre, sarà potenziata la capacità di risposta territoriale anche nell’ambito delle cure, attraverso la piena integrazione delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) nelle attività dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, con la continuità assistenziale e con i distretti sanitari. Ripartiranno anche le attività delle strutture residenziali e semiresidenziali che riprenderanno anche con piani individuali e modalità diversificate per i vari soggetti in carico”.
Prenotazione visite mediche dal 22 giugno
“A partire dal 22 giugno – annuncia l’assessore – dovrà essere riattivata la prenotazione delle prestazioni di primo accesso con priorità D e P e degli accessi successivi laddove fossero stati sospesi, riprendendo quindi completamente la normale attività secondo le modalità ordinarie. Pertanto ciascuna Azienda dovrà provvedere alla corretta riorganizzazione delle Agende del CUP, tenendo conto sia del recupero delle prestazioni sospese che delle nuove prenotazioni”.
Il recupero delle visite mediche e esami sospesi
Per quanto riguarda il recupero dell’attività precedentemente sospesa, le Aziende, che nelle fasi precedenti hanno garantito le prestazioni di classe U (3 giorni) e B (10 giorni), rivalutando le criticità della classe D (30 giorni per visite mediche specialistiche, 60 giorni per esami diagnostici strumentali), dovranno concludere la riprogrammazione e l’erogazione delle prestazioni che hanno subito una sospensione: entro il mese di luglio dovranno essere garantiti i primi accessi con classe di priorità D e gli accessi successivi (follow-up, controlli, ecc.), mentre entro il mese di novembre i primi accessi con classe di priorità P (programmata).
Gli interventi chirurgici
Per quanto riguarda gli interventi chirurgici le urgenze con priorità A non sono mai state sospese, mentre le urgenze B sono state rivalutate e le più urgenti sono state recuperate, le restanti B e le C verranno recuperate entro luglio e le D entro novembre.
Gli screening oncologici
Gli screening oncologici sono a pieno titolo attività da riprendere tempestivamente. La ripartenza dei programmi dovrà innanzitutto tenere conto dell’esigenza di operare in completa sicurezza sia per gli operatori che per gli utenti attraverso le misure di distanziamento e la messa a disposizione dei dispositivi di protezione individuale, ma anche garantire il recupero di tutti gli inviti relativi alla programmazione di marzo e aprile, riprogettando completamente le sedute, sia per quanto riguarda il numero delle persone da invitare e il tempo di ogni prestazione, nonché la durata delle sedute stesse.
I vaccini: per ora solo alcuni
Per quanto riguarda le vaccinazioni, nella prima fase dell’emergenza l’attività dei Servizi vaccinali, è stata rimodulata, garantendo il mantenimento della chiamata attiva solo per alcune vaccinazioni.
Entro il 30 giugno le Aziende dovranno predisporre un piano d’azione ad hoc per il recupero delle dosi di vaccini non somministrate che dovrà essere realizzato prima dell’avvio della campagna vaccinale contro l’influenza.
Le analisi del sangue, si punta a orario più esteso
Per quanto riguarda i punti prelievo, per meglio distribuire gli accessi programmati in modo da ottenere il distanziamento effettivo delle persone, le Aziende devono valutare l’opportunità di estendere l’orario di esecuzione dei prelievi, ampliando opportunamente le fasce orarie e la distribuzione nelle stesse; prevedere inviti scaglionati in modo da non indurre attese da parte dell’utenza; aumentare le postazioni di prelievo.
Dovranno inoltre riservare posti prioritari per malati oncologici, donne in gravidanza, prelievi pediatrici, pazienti cronici.