VERONA (ITALPRESS) – “Oggi si celebra la Giornata mondiale delle fiere a padiglioni ancora chiusi. All’emergenza fa seguito un’incertezza sulla ripartenza che è in forte contrasto con la nostra consapevolezza di poter essere decisivi per l’export delle Pmi italiane. Contiamo che i tempi della riapertura delle attività fieristiche siano definiti al più presto”. Lo ha detto, in occasione della Giornata mondiale delle Fiere indetta da Ufi, il presidente di Veronafiere e vicepresidente di Aefi Maurizio Danese. “Verona, il Veneto e l’intero Paese – ha proseguito il presidente – hanno il diritto di sapere se i comparti produttivi espressi da Veronafiere, ma anche dagli altri poli espositivi, possano da subito continuare a essere rappresentati sul mercato nazionale e su quelli internazionali”. Per il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, “le fiere sono un asset strategico per la promozione del made in Italy sui mercati internazionali e una leva fondamentale per la competitività delle Pmi italiane. Non sarà una passeggiata, ma le nostre fiere possono tornare a essere forti e competitive come prima”. Secondo le stime, il lockdown fieristico ha determinato la cancellazione o rinvio degli eventi programmati nel primo semestre del 2020, con un danno per le sole realtà fieristiche delle tre regioni di circa 700 milioni più l’indotto. Veronafiere è stata costretta a cancellare o riprogrammare oltre 20 eventi, con un danno che impatterà nell’ordine del 50% sul fatturato 2020. Per il direttore generale Giovanni Mantovani, “Veronafiere è pronta a ripartire; in questi mesi abbiamo ridisegnato strategie e strumenti per assicurare il business ai nostri comparti produttivi. Ora servono risposte dal Governo. Sarà necessaria una visione nuova e una tempestiva capacità di elaborare percorsi di internazionalizzazione a trazione fieristica, con una presenza diretta on e off line nei mercati esteri condivisa e pianificata assieme alle istituzioni”.
(ITALPRESS).
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