Non si placa l’onda lunga delle conseguenze degli assembramenti del 15 maggio. Anche l’ospedale di Branca, da ieri, si sta adeguando in vista di una possibile ripartenza del contagio.
Nuove disposizioni in ospedale
Nella struttura di “Gubbio-Gualdo Tadino”, infatti, ora tutti i pazienti ricoverati sono sottoposti a tampone molecolare; test molecolare, invece, per coloro che accedono al pronto soccorso i quali, se ricoverati, dovranno anche fare il tampone. Ma non è finita qui: per gli operatori al cambio del turno e i pazienti in accesso ambulatoriale (compresi eventuali accompagnatori) ci sarà il test sierologico. Infine in ospedale e nelle strutture distrettuali è sospesa la ripresa delle attività sanitarie.
“Tornati alla fase 1”
A rendere note queste nuove disposizioni, dopo aver sentito il direttore del distretto sanitario, è stato il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti, che nel Consiglio comunale odierno ha riferito di molte telefonate ricevute da cittadini del comprensorio, “che oltre ad evidenziare problemi di accesso agli ambulatori si sono visti rinviare, a data da destinarsi, molti servizi sanitari, anche riguardanti minori e disabili“.
In tutti i territori gli ospedali hanno ripreso la normale attività in maniera graduale. A causa di quello che è accaduto a Gubbio il 15 maggio, invece, noi siamo l’unico territorio dell’Umbria ad essere tornato alla Fase 1
“Non siamo in grado di garantire cure a tutti”
“Da quando è iniziata la pandemia – ha aggiunto Presciutti – il sottoscritto si è tolto la giacca di appartenenza perché l’unica cosa che mi interessa è tutelare la vita, non i voti. Se si parla di vita non esistono divisioni, campanili o folklore che reggano ma deve esserci solo un atteggiamento di grande responsabilità. E chi ce le ha se le deve assumere fino in fondo”.
“Lo stesso vescovo di Gubbio – ha concluso – mi ha ringraziato per tutto il mio operato e per la lettera che gli avevo mandato, dicendomi che ‘oggi più che mai abbiamo bisogno di esempi di alta cittadinanza’. Non siamo in una condizione di normalità, è per questo che auspicherei un atteggiamento serio e responsabile. Dobbiamo garantire cure a tutti e oggi non siamo in grado di poterlo fare“.