Due aziende storiche del ternano sono in piena crisi, evidenziando tutti i problemi generali di una nazione che è al collasso nel tessuto industriale, già debole di suo dal punto di vista strutturale. Parliamo di Ast e Sangemini, per le quali questi giorni saranno decisivi per sapere quale futuro aspetta i lavoratori.
Per il polo siderurgico è un giorno decisivo, in quanto Aperam, come riportato dalla Reuters, avrebbe presentato un'offerta-ultimatum per acquisire le acciaierie ternane. Il problema è sempre lo stesso: Outokumpu valuta lo stabilimento Ast per un prezzo troppo alto rispetto al reale valore sul mercato internazionale dell'acciaio, che sta vivendo una fase di involuzione in congiuntura con la svalutazione nella competitività dell'Ast. Aperam ha fiutato l'affare e spinge per ottenere uno stabilimento che sarebbe strategico ad un prezzo vantaggioso, visto che, come detto da un'analista interpellato dalla Reuters “Outokumpu dovrebbe essere contenta solo di poter vendere l'Ast”. Il tira e molla sembra però essere al capolinea: o si compra alle condizioni Aperam o addio trattativa. A quanto sembra Outokumpu terrebbe in piedi altre trattative, ma al momento non si conoscono con precisione dettagli e piani industriali. La situazione rischia di precipitare, viste anche le ultime notizie che vengono dall'Europa.
Per quanto riguarda la Sangemini, dopo i momenti di tensione degli scorsi giorni tra i lavoratori per il mancato accordo con Norda, come un fulmine a ciel sereno è arrivata una notizia che dovrebbe trovare conferma nei prossimi giorni. Il sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani, e il capo dell'opposizione, Gianni Medei, dovrebbero essere stati denunciati dall'imprenditore napoletano Francesco Agnello, nome che era circolato in occasione dello scorso 21 settembre, quando al centro congressi Sabin si era tenuto una riunione straordinaria per cercare una soluzione alla crisi. Nell'occasione il sindaco aveva usato queste parole nei confronti di Agnello: “La San Gemini ha bisogno di interlocutori credibili – ha detto il sindaco – anche da un punto di vista finanziario. Questo sedicente imprenditore è soltanto una bufala”.
Il consigliere Medei invece, ci aveva mostrato l'estratto di una visura camerale che documentava un assegno contestato di 300 euro (nella gallery documentato con foto, ndr) mentre diceva che: “Agnello non è la persona adatta, non si può dar credito ad un imprenditore come lui”.
A quanto pare sembra che l'imprenditore napoletano non abbia gradito il trattamento e sia passato per vie legali.
Intanto presso gli uffici del prefetto Bellesini, è stato convocato un tavolo d'emergenza nell'ambito del quale la Uil ha presentato un imprenditore che sarebbe interessato all'acquisto dell'azienda. Sarà anche la sede opportuna per valutare la nuova offerta di Norda che ha aumentato a 14 milioni e mezzo, con scadenza il prossimo 27 novembre.
Ast-Terni e crisi Sangemini, il giorno della verità / Ultimatum Aperam a Outokumpu
Ven, 22/11/2013 - 16:00