Banche e poste hanno chiuso gli uffici postali dei centri minori, facendo però sì che chi deve pagare un bollettino, ritirare la pensione o una lettera, debba recarsi nelle frazioni più affollate; con tutti i rischi di assembramento che ne derivano.
Il disservizio – secondo la Lega comprensoriale – si registrerebbe ad Assisi e Bastia Umbra, e il consigliere regionale Stefano Pastorelli, anche segretario comprensoriale, chiede la riapertura degli sportelli più piccoli almeno un paio di volte alla settimana.
Proposta accolta dal sindaco Stefania Proietti, che, stando a una nota stampa del Comune di Assisi, si sarebbe già attivata in tal senso. Questo perché “pur non verificandosi assembramenti, si creano file con un problema in più quando le condizioni meteorologiche sono avverse. E in ogni caso si costringono le persone a uscire da casa e spostarsi lontano in un momento in cui invece bisogna non uscire, magari chiedendo passaggi, nel caso di anziani non autonomi, a figli o parenti“.
“I titolari di piccole imprese e soprattutto gli anziani devono recarsi nelle sovraffollate sedi di banche e poste a Santa Maria degli Angeli e Bastia Umbra, in giorni limitati, spesso imprigionati in lunghe e pericolose file per il rischio contagio, al solo fine di prelevare assegni pensionistici e contanti o per pagare le bollette con scadenza urgente. Il servizio finanziario, anche postale, continua ad essere erogato solo parzialmente ma le commissioni e gli interessi vengono introitati integralmente, anche ora che il denaro circolante è quasi tutto iniettato dalle casse dello Stato”, dice Pastorelli, che ritiene “auspicabile” la riapertura delle filiali minori “almeno due volte a settimana, eventualmente anche previo appuntamento“.
“Appena le Poste hanno comunicato (senz sentire i sindaci) la decisione di chiudere 7 dei 9 uffici postali nelle varie frazioni del territorio comunale il sindaco Stefania Proietti ha scritto ai vertici lamentando l’iniquità della scelta per il grave disservizio che si sarebbe arrecato alla popolazione“, ribatte l’amministrazione comunale, che – tramite la prima cittadina – “ha proposto l’apertura almeno di un giorno a settimana degli uffici periferici proprio per arginare i disagi che colpiscono tutti i cittadini“. Per Proietti “va assolutamente rivisto il piano di apertura degli uffici postali, ma anche bancari. Le Poste possono rimodulare il servizio e facendo ruotare il personale tenere aperto almeno un giorno a settimana le filiali delle frazioni invece di tenere solo aperti tutti i giorni le due sedi centrali, a Santa Maria e Largo Properzio (solo al mattino). È una misura di livello gestionale che abbiamo chiesto ed è fattibile senza interventi del Governo, anzi va nella direzione del rispetto delle direttive ministeriali”.
“Come è noto, non rientra nelle competenze del Comune la decisione in merito alla gestione delle Poste o delle Banche nell’aprire o chiudere gli sportelli sui territori ma è doveroso – aggiunge in conclusione il primo cittadino di Assisi – da parte del sindaco fare presente l’enorme disservizio che si causa ai cittadini: questo è ciò che abbiamo fatto dal primo momento in cui sono state rese note le restrizioni, anzitutto con una azione congiunta di tutti i Sindaci portata avanti da Anci Umbria, e poi reiterando la richiesta anche con una precisa missiva diretta a Presidente e Amministratore delegato di Poste Italiane.”