Le mascherine erano “spacchettate” per poter essere vendute singolarmente ed aumentare il loro prezzo. È la pratica che aveva messo in campo un negozio nell’Assisano. A scoprire la pratica commerciale scorretta – nell’ambito dei controlli connessi al Coronavirus – sono stati i finanzieri della tenenza di Assisi.
La Guardia di finanza ha così scoperto un negozio che non solo praticava rincari per niente opportuni, ma vendeva prodotti che non rispettano tutti i prescritti canoni di sicurezza.
Mascherine “spacchettate”
I militari hanno rilevato la messa in vendita di circa 150 mascherine (nello specifico, respiratori circolari di tipo “FFP2”) a prezzi ben superiori a quelli normalmente applicati. Non solo: le mascherine, vendute in confezioni da venti pezzi, erano state appunto “spacchettate” così da potere essere vendute singolarmente, in modo da potere ulteriormente incrementare il margine di guadagno sulle singole vendite.
Non dotate di informazioni
A completare il quadro, i prodotti erano privi delle informazioni prescritte dalla normativa europea e nazionale, senza alcun libretto d’istruzioni e senza l’indicazione delle precauzioni d’uso, risultando, pertanto, potenzialmente pericolosi.
L’esercente rischia decine di migliaia di euro di sanzione. I Finanzieri stanno procedendo ad ulteriori accertamenti in modo da potere verificare l’effettiva provenienza dei prodotti. La Guardia di Finanza continuerà a presidiare il territorio, al fine di contrastare pratiche commerciali scorrette e di garantire la sicurezza dei cittadini.