Sisma 2009, servono 49 milioni per edifici parzialmente inagibili e seconde case - Tuttoggi.info

Sisma 2009, servono 49 milioni per edifici parzialmente inagibili e seconde case

Redazione

Sisma 2009, servono 49 milioni per edifici parzialmente inagibili e seconde case

Per il completamento della ricostruzione post sisma 2009 che ha interessato la Media Valle del Tevere occorrerebbero ulteriori 45milioni di euro circa
Gio, 16/01/2020 - 15:09

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Per il completamento della ricostruzione post sisma 2009 che ha interessato la Media Valle del Tevere ed in particolare il territorio marscianese occorrerebbero ulteriori, circa, 45milioni di euro necessari per intervenire sugli edifici definiti parzialmente inagibili, seppure abitazione principale o attività produttiva, e sulle seconde case, annessi ed immobili destinati ad altri usi, tipologie, queste ultime, attualmente non previste nei finanziamenti pubblici.

Ma oltre a ciò, un auspicio condiviso, riguarda una forte sburocratizzazione tecnica ed amministrativa con riferimento, da parte di rappresentanti di alcuni ordini professionali, anche e soprattutto alla ricostruzione post sisma 2016.

È quanto emerso dall’audizione di mercoledì in Seconda Commissione, presieduta da Valerio Mancini, da parte del sindaco di Marsciano, Francesca Mele, ma anche da altri amministratori e tecnici del suo Comune e di quello di Deruta.

Al termine della riunione, lo stesso presidente Mancini, in accordo con tutti i commissari presenti, ha programmato una nuova riunione, con tutti i soggetti interessati alla questione, a metà del mese di febbraio per mettere sul tavolo proposte e suggerimenti utili ad apportare eventuali modifiche normative alla legge regionale 3/2013 (Norme per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 15 dicembre 2009) che regola la ricostruzione in questione.

È stato il direttore regionale Alfiero Moretti (Governo del Territorio e Paesaggio, Protezione Civile) ad illustrare lo stato attuale della ricostruzione in oggetto che fa riferimento normativo alla apposita legge regionale 3/2013 (Norme per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 15 dicembre 2009) e che riguarda i seguenti comuni: Collazzone, Corciano, Deruta, Fratta Todina, Magione, Marsciano, Monte Castello di Vibio, Panicale, Perugia, Piegaro, San Venanzo e Torgiano.

I numeri della ricostruzione

La ricostruzione leggera ha interessato 88 edifici ed i contributi concessi ammontano ad euro 10 milioni 415mila 821. Sono state 273 le domande presentate relativamente alla ricostruzione pesante (legge regionale ‘3/2013’ – edifici con sgombero, abitazione principale o attività produttive in esercizio); risorse per 34 milioni, 185mila 139 hanno finanziato 145 interventi su 150. I cinque interventi da finanziare riguardano immobili ad uso agricolo per una spesa stimata in 1 milione 266mila 280 euro. Per la copertura totale delle spese necessita circa 1 milione di euro.

Risultano totalmente da finanziare gli edifici con ordinanza di sgombero parziale, si tratta di 58 interventi per un fabbisogno stimato di euro 14 milioni 724mila 385 di cui 10 milioni 603mila 843 per abitazioni principali e 4 milioni 120mila 541 per attività in esercizio. Gli edifici privi dei requisiti per l’accesso al contributo (non abitazione principale o attività in esercizio) sono 256 per un fabbisogno, rispetto alle domande presentate, di euro 25 milioni 836mila.

Il Pir di Spina

Per quanto attiene il Pir di Spina (Comune di Marsciano), sono state costituite 4 Umi (Unità minima di intervento) per un totale di 42 edifici. Le concessioni contributive (tutte rilasciate) ammontano ad euro 7 milioni 752 mila a fronte delle risorse disponibili di euro 7 milioni 790mila 302. Su 8 dei 42 edifici sono stati conclusi i lavori. Per le opere pubbliche, ricadenti all’interno del Pir di Spina i fondi stanziati ammontano a 500mila euro.

Ipotesi “sisma bonus”

Moretti, nel suo intervento prettamente tecnico, rispondendo ad alcune domande di amministratori e tecnici rispetto al reperimento di ulteriori risorse per il finanziamento necessario per la conclusione della ricostruzione ha evidenziato la necessità di intervenire sul legislatore nazionale senza tralasciare tuttavia l’eventuale possibilità di prendere in considerazione il ‘sisma bonus’ che andrebbe a coprire, in base alla tipologia dell’intervento, fino all’80 per cento della spesa. Sull’importanza di poter utilizzare in modo più efficace ed avanzato il ‘Bonus sisma’ si è espresso, tra l’altro, anche il consigliere Fabio Paparelli (Pd) in un suo breve intervento.

Il sindaco di Marsciano, Francesca Mele, ma anche il suo assessore Francesca Borzacchiello hanno rimarcato la diversità delle “scelte e gli interventi di natura economico finanziaria tra il terremoto del 2009 rispetto alle modalità che hanno caratterizzato la gestione del sisma del 1997 e quello del 2016”. Per il Sindaco “è un aspetto su cui misurarsi ancora oggi a distanza di dieci anni. Ci sono situazioni in cui famiglie vivono in edifici, di fatto, non sicuri in quanto dichiarati ‘parzialmente inagibili’. Le ‘seconde case’ rappresentano una realtà importante all’interno dei borghi rurali, ne garantiscono in larga parte la vita sia da un punto di vista sociale che turistico. Per questo chiediamo alla Regione un interlocuzione forte con lo Stato centrale per prevedere nuove risorse, frutto di terremoti precedenti, o attraverso risorse aggiuntive”. Nel corso dell’incontro sono intervenuti: Maria Luisa Guerrini (presidente Ordine Architetti-Perugia), Augusto Tomassini (collegio Geometri-Perugia), Lorenzo Cioni (Comune di Deruta-Tecnico), Ruggero Zaganelli (Comitato terremotati Spina).

A margine della riunione, il presidente Mancini ha tenuto a sottolineare “l’enorme lavoro comunque messo in campo per questa ricostruzione che ha prodotto ottimi risultati. Mi piace ricordare – ha aggiunto – che tutte le imprese che hanno lavorato nei cantieri sono state essenzialmente umbre, ultimando i lavori con la totale inesistenza di contenziosi tra i vari soggetti chiamati ad operare. Oggi vogliamo rileggere attentamente la legge ‘3/2013’ con la volontà di portare a conclusione tutti gli interventi necessari per il completamento della ricostruzione. Servono ulteriori 45milioni di euro e seppure è una cifra che ci preoccupa, rispetto al suo reperimento, è comunque un’azione che unitariamente dobbiamo mettere in campo per cercare di dare una risposta definitiva ai cittadini interessati dalla questione. Ci sono proposte giunte dai Sindaci e dagli Ordini professionali che siamo chiamati a valutare ed analizzare in fretta”.

SCHEDA PIANO DI RIPARTO DELLE RISORSE: EDIFICI PRIVATI euro 34milioni 185mila 139 – PIR SPINA (Umi edifici privati) euro 7milioni 790mila 302 – PIR SPINA (Poteri sostitutivi) euro 30mila 307 – PIR SPINA (Opere pubbliche) euro 500mila – PIR SPINA contributi (Funzionamento Consorzi) euro 177mila 390 – AUTONOMA SISTEMAZIONE euro 3milioni 150mila – CONTRIBUTO ai COMUNI per esercizio funzioni euro 840mila. RISORSE TOTALI RIPARTIRE euro 46milioni 673mila 254 di cui 36milioni 454mila 437 risorse STATALI e 10milioni 218mila 816 risorse REGIONALI (Accise benzina).

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