Come comunicare per creare comunità? A questa e ad altre domande si è cercato di dare una risposta in termini di opportunità e di metodo nel corso dell’incontro organizzato presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia destinato alle associazioni e alle organizzazioni del Terzo settore che partecipano ai bandi della Fondazione.
L’iniziativa rientra nell’ambito del programma di attività organizzate nell’arco dell’anno per supportare i partecipanti a sviluppare idee innovative, a progettare al meglio le proprie azioni focalizzando gli obiettivi su cui indirizzare le energie e ad accompagnarli nelle diverse fasi dell’iter da seguire, dalla presentazione della domanda fino alla rendicontazione finale nel caso dei progetti ammessi a contributo.
La comunicazione è un tassello integrante e non secondario di questo processo, tanto che la Fondazione ha realizzato un apposito Manuale della Comunicazione: “Insieme a voi – ha detto il Segretario Generale Fabrizio Stazi in apertura dei lavori – la nostra Fondazione sta mettendo in campo risorse ed energie con l’obiettivo di generare importanti ricadute sul benessere economico e sociale del nostro territorio, offrendo alla popolazione beni e servizi innovativi di cui spesso c’è carenza. Crediamo che l’incontro di oggi sia un’occasione per condividere un quadro delle opportunità offerte dai moderni strumenti di comunicazione e per presentare alcuni esempi virtuosi a cui ispirarsi e su cui lavorare per far conoscere al meglio ciò che facciamo”.
I due esperti Giacomo Paiano, Responsabile Area Comunicazione di Acri-Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio, e Fabrizio Minnella, Responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne della Fondazione Con il Sud hanno così preso in esame alcuni espetti essenziali della comunicazione tarandoli sulla realtà degli Enti del Terzo settore.
“Mi complimento con la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia – ha detto Giacomo Paiano aprendo il suo intervento – per questa iniziativa originale. Da anni faccio parte dell’Area comunicazione di Acri, di cui attualmente sono responsabile, e una cosa così non l’ho mai vista. Paiano sottolinea come “porre l’attenzione sulla comunicazione significhi definire la nostra identità, che oggi più che mai non è mai definitiva perché i confini su cui ci muoviamo – pubblico e privato, profit e non profit – stanno saltando”; significhi inoltre “renderci conto che il mondo non lo salviamo da soli ma che incontriamo alti soggetti che condividono con noi la nostra missione e che con loro dobbiamo dialogare così da moltiplicare l’effetto dei nostri progetti”; significhi, aggiunge ancora “identificare gli obiettivi della nostra organizzazione da cui derivare gli obiettivi della comunicazione e gli strumenti adatti per comunicare con i nostri pubblici diretti – stakeholder, istituzioni, università, organizzazioni del Terzo settore – e indiretti”.
A disposizione ci sono vari strumenti, dalla stampa tradizionale al sito internet ai canali social che permettono di raggiungere anche pubblici che non ci stanno cercando, ma “è fondamentale – conclude il responsabile area comunicazione Acri – prestare attenzione a gestire i fronti aperti e ad umanizzare la comunicazione anche utilizzando i cosiddetti influencer di prossimità, esperti del territorio che più di ogni personaggio famoso possono raccontarci cosa si sta facendo per e con la comunità, indicandoci anche a trovare la direzione da percorrere se vogliamo che il domani sia diverso rispetto ad oggi”.
Fabrizio Minnella ha raccontato la propria esperienza maturata negli anni in Fondazione Con il Sud, ente non profit privato nato dall’alleanza tra le fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato, per promuovere lo sviluppo del Sud: “Basandomi su quanto abbiamo fatto e stiamo ancora facendo anche sperimentando formule inusuali, posso dire che una buona comunicazione è efficace – ha detto – non solo per promuovere ma anche per attuare la propria missione. C’è una stretta correlazione tra comunicare bene e la possibilità di prosecuzione del progetto che si sta comunicando, ovvero la sua sostenibilità. Se riusciamo a coinvolgere la comunità e a convincerla della bontà di ciò che stiamo facendo ci sono buone probabilità di proseguire. Questo significa prima di tutto far passare un’idea di ciò che si sta facendo, per poi riempirla di contenuti ed esperienze concrete, utilizzando storytelling, foto e video e riuscendo a trovare ciascuno il proprio stile, sempre utilizzando gli strumenti non in modo unidirezionale ma costruendo relazioni e partnership per realizzare prodotti comunicativi di qualità. Così si fa comunità comunicando”.
A conclusione dei lavori la Vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Cristina Colaiacovo, ha sottolineato che “quello di oggi è il terzo evento sulla comunicazione che abbiamo organizzato in pochi giorni, a partire dalla presentazione del Documento Programmatico Triennale 2020-2022. Per noi la comunicazione si collega con l’innovazione sociale, ad una strategia che vede la nostra Fondazione non più come mero Ente erogatore ma come catalizzatore di idee e competenze, come motore che intende stimolare le capacità progettuali di chi opera con noi e sostenerli nell’individuare i contenuti, i modi e i tempi giusti per comunicare ciò che stanno facendo, affinchè non perda l’efficacia sulla comunità”.