C'erano una volta un ex leghista ed ex convertito a FdI, un ex Pd, e un ex Lega...a Terni - Tuttoggi.info

C’erano una volta un ex leghista ed ex convertito a FdI, un ex Pd, e un ex Lega…a Terni

Luca Biribanti

C’erano una volta un ex leghista ed ex convertito a FdI, un ex Pd, e un ex Lega…a Terni

Nasce il nuovo gruppo consiliare "Uniti per Terni" tra polemiche e ritorsioni
Ven, 08/11/2019 - 14:27

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C’erano una volta un ex leghista ed ex convertito a Fratelli d’Italia, un ex consigliere del Pd, e un ex consigliere sempre della Lega che si sono uniti in una nuovo gruppo in consiglio comunale. Già così sembra l’incipit di una paradossale ‘favola’, ma a Terni succede anche questo.

Nello specifico si tratta di Paola Pincardini, ex Lega confluita nel Gruppo Misto, Emanuele Fiorini, ex Lega passato a Fratelli d’Italia e poi al neonato gruppo, e l’ex consigliere del Pd Valdimiro Orsini che, nella giornata di ieri, hanno dato vita al Gruppo “Uniti per Terni”, “nell’interesse della città” – dicono loro.

Si sono presentati ieri pomeriggio nell’ambito del consiglio comunale con un progetto che definiscono ‘ambizioso, che vada oltre le logiche di partito’, ma, ad essere sinceri, questo gruppo sembra andare anche oltre le logiche della politica.

Le motivazioni

I tre hanno provato a spiegare le motivazione che hanno spinto i consiglieri a formare il nuovo gruppo che non sembra avere una logica politica né locale, né nazionale.

Che a livello locale spesso si possano formare schieramenti trasversali è noto, ma, spesso, la voglia di riscatto porta a decisioni difficilmente comprensibili, anche in termini di effettiva utilità alla città.

Hanno parlato di progetti politici ambiziosi e interessi della città, ma in realtà i temi proposti sono gli stessi che si sentono ripetere da anni a Palazzo Spada: infrastrutture, lavoro, ambiente, istruzione, sanità. Sono gli stessi temi che affrontano tutti i movimenti politici, a livello locale, nazionale e internazionale; nihil sub solem novum.

Le reazioni

In concreto dunque non c’è nessun progetto, niente di fattivo e attuabile che è stato presentato nell’interesse della città, se non la volontà di allargare l’esperienza politica per superare quella “finora assorbita dalle emergenze del quotidiano ma non impegnata a guardare in prospettiva”.

La reazione dei partiti politici di appartenenza è stata comprensibilmente dura, a iniziare da Fratelli d’Italia: “E’ noto a molti che a suo tempo l’ingresso in Fdi del consigliere regionale ora uscente non è stato gradito a tutti i vertici locali del partito perché si aveva il timore di essere solamente usati e sfruttati come veicolo per poter avere garantito, vista la sua uscita dalla Lega, un posto in lista alle elezioni e tentare una improbabile rielezione. Purtroppo il timore si è rivelato fondatoscrivono i vertici di FdIe Fiorini lascia ancora prima di avere sperimentato la sua vicinanza ai programmi e agli obiettivi del gruppo. Riferisce anzi che il partito è strutturato su logiche diverse dalle sue. Si potrebbe aggiungere che semplicemente è strutturato su logiche, ed è di per sé questo fattore che stride con i comportamenti di Fiorini. Certo, l’improvvisazione e l’approssimazione di chi usa la politica per approdi personali non può coincidere con gli obiettivi del partito”.

Dura anche la reazione del Pd che chiede le dimissioni di Orsini: “Se è vero che ogni forza politica di ogni estrazione ideale debba sempre valutare il merito delle singole proposte politiche e amministrative, è anche altrettanto vero che tentare di giocare un giorno a fianco dell’opposizione e un giorno a fianco della maggioranza, ci appare solo uno spudorato tentativo di opportunismo politico, autoreferenziale, senza alcun orizzonte e privo di qualsiasi progettualità per la città. Riteniamo questa scelta un’azione degna del peggior trasformismo e anche della totale mancanza di rispetto verso quegli elettori del PD che hanno sostenuto il consigliere Orsini nelle elezioni comunali candidato nelle liste del PD.

Per questi motivi chiediamo In modo unitario a Valdimiro Orsini di consegnare subito le dimissioni da Consigliere Comunale e da Consigliere Provinciale, sarebbe questo un passo coerente con il mandato che i cittadini gli hanno assegnato come candidato e poi consigliere del PD”.

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