Chi (ma solo nelle liste del centrodestra) è finito sulla soglia di Palazzo Cesaroni, mancando l’elezione di un soffio, spera ora nei “ripescaggi” legati alla composizione di Giunta. L’indicazione, come da accordi pre-elettorali, è chiara: chi viene chiamato in Giunta da Donatella Tesei lascia il posto in Consiglio regionale. Anche se poi ogni partito sceglierà su questo la propria linea. Perché lo slittamento fa incassare (anche in termini di proventi per il partito) una carica in più, ma essere in Giunta da esterni fa perderà qualche beneficio e soprattutto mette a rischio da possibili rimpasti futuri.
Questione di non poco conto. Perché dall’Assemblea di Palazzo Cesaroni la neo governatrice sembra voler pescare, stando almeno alle sue affermazioni subito dopo le elezioni: “In Consiglio regionale ci sono competenze da cui attingere“. Parole che, unite a quelle del leader della Lega Matteo Salvini quando lunedì mattina ha incontrato tutta la squadra leghista (“tutti avranno un ruolo“) fa ben sperare chi, per ora, è rimasto fuori.
La Giunta
La Giunta (anche su questo Tesei è stata chiara) avrà un’impronta politica. Un assessore tecnico “da fuori” sarà chiamato solo in caso di necessità per una particolare missione. Altrimenti, si pesca dal meglio che i partiti della coalizione hanno espresso, soprattutto in termini di preferenze. Lo schema per Palazzo Donini non sarà da Manuale Cencelli, altrimenti l’esecutivo sarebbe stato quasi tutto colorato di verde.
Le scelte della Lega
La Lega, come da accordi preventivi, si accontenterà di due assessori, oltre alla governatrice. Il capolista Valerio Mancini, il più votato, sarà quasi certamente chiamato a supportare Donatella Tesei, forte anche dell’esperienza maturata come consigliere regionale. Con la possibile delega pesante alla Sanità. Il secondo più votato della lista è Stefano Pastorelli, a cui però potrebbe essere affidato il ruolo di capogruppo in Consiglio, per lasciare accesso a Palazzo Donini a una donna, magari Valeria Alessandrini, così da coprire anche l’area ternana.
Tra coloro che sono rimasti fuori scalpita da Terni Enrico Melasecche, che certo confidava in un ritorno trionfale anche sulla scena politica regionale.
Fratelli d’Italia e il caso Sciurpa
Un posto in Giunta lo avrà Fratelli d’Italia, come Forza Italia. Ma avendo preso il doppio dei voti. E allora, la delega della seconda forza politica della coalizione dovrà essere di peso, al di là del ruolo di vice presidente, anche qui già deciso in precedenza e rafforzato dall’esito delle urne. Tesei, in campagna elettorale, ha sempre smentito la presenza di un ticket con Marco Squarta. Per il quale, in alternativa all’eventuale vice presidenza a Palazzo Donini, si era parlato della presidenza dell’Assemblea legislativa. Anche in questo caso, grazie all’esperienza maturata in questi quattro anni. La seconda per numero di preferenze nella lista di Fratelli d’Italia è Eleonora Pace. E qui entra in campo il numero delle donne che Donatella Tesei vorrà portare con sé a Palazzo Donini. In questo caso la linea delle dimissioni per chi entra in Giunta danno il via libera a Michela Sciurpa, già candidata per il partito di Giorgia Meloni alle europee e rimasta fuori pure dal Consiglio regionale per un soffio.
Forza Italia sul sicuro
Forza Italia ha giocato tutta la sua campagna elettorale sulla concretezza e sull’affidabilità dei propri candidati. L’emblema è Roberto Morroni: già sindaco di Gualdo Tadino, capogruppo uscente in Regione, capolista e vincitore. Con un filotto così non può che essere chiamato in Giunta. E a quel punto, in caso di dimissioni, spera di poter entrare a Palazzo Cesaroni Laura Pernazza.
Lista Tesei
Con Umbria Civica che non è approdata in Consiglio regionale, pur avendo dato comunque un apporto significativo in termini di voti (8.600 pari al 2%), Tesei può portare un assessore dalla lista che porta il suo nome. E la scelta non può che ricadere su Paola Agabiti Urbani, sindaco di Scheggino, funzionale anche agli equilibri di genere e territoriale, coprendo in parte l’area ternana (lei è nata nella città dell’Acciaio), sia lo Spoletino, ancora una volta orfano di cariche regionali. Dietro di lei, nella conta delle preferenze, Francesco Vignaroli.
Esterni: idea Fioroni
Tra i nomi di possibili esterni circola quello dell’assessore perugino al Marketing territoriale Michele Fioroni, che ha accompagnato Donatella Tesei in questa campagna elettorale. La sua chiamata porterebbe ad un rimpasto a Perugia. E comunque, per non rompere gli equilibri tra i partiti, qualcuno dovrebbe fare un passo indietro cercando soddisfazione altrove. Oppure, soluzione già studiata a Perugia per consentire a Romizi di trovare la quadra, il tecnico dovrebbe entrare in quota ad un partito. E la casa naturale per Fioroni potrebbe essere Fratelli d’Italia, dirottando a quel punto Squarta alla presidente del Consiglio regionale.
Altro nome tecnico che viene fatto è quello dell’avvocato Giuseppe Caforio, docente universitario e presidente umbro dell’Aucc (Associazione italiana per la lotta ai tumori).
E comunque, chi restasse fuori dai palazzi della Regione a piazza Italia, potrà magari accomodarsi nei prossimi mesi nei vari organismi pubblici che da sempre sono stati appannaggio della sinistra.