C’è una prospettiva concreta e realizzabile per evitare i licenziamenti nella vertenza Tagina. È stato infatti sottoscritto ieri (giovedì 19 settembre), in Regione Umbria (presente anche il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti), il verbale di accordo tra l’azienda Tagina Cermiche d’Arte, i sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e la Rsu.
L’accordo – approvato oggi dall’assemblea dei lavoratori – prevede un percorso articolato che vedrà prima di tutto la richiesta di ulteriori 12 mesi di cassa integrazione (previsti per le aree di crisi complessa) per i 34 lavoratori in esubero, che verranno in questo periodo formati per essere poi riconvertiti in due nuove attività che l’azienda si impegna ad avviare. La prima di esse è un impianto di macinazione a secco per la produzione dell’impasto ceramico, che prevede anche l’utilizzo delle ceneri da termovalorizzazione; la seconda è un biodigestore anaerobico, “nell’ottica – si legge nel verbale – di un processo produttivo complessivo pienamente rispondente ai criteri dell’economia circolare”.
L’occupazione prevista per questi due nuovi impianti dovrebbe azzerare l’esubero previsto da Tagina, per questo Regione ed enti locali si sono impegnati a rilasciare le necessarie autorizzazione “nei tempi utili per la realizzazione del progetto”. Da parte sua, l’azienda si è impegnata ad assumere ulteriori 10 lavoratori, con caratteristiche professionali attualmente non presenti tra il personale in esubero, in particolare elettromeccanici e informatici.
“Non possiamo che esprimere grande soddisfazione per questo accordo – commenta Euro Angeli, segretario della Filctem Cgil di Perugia – che ha visto in primis i lavoratori e le organizzazioni sindacali, ma anche le istituzioni e la stessa azienda, remare nella stessa direzione, trasformando di fatto una crisi in un’opportunità per il territorio, peraltro con un forte impegno verso la sostenibilità e l’economia circolare. Ora però c’è bisogno che anche la politica e il Parlamento facciano la propria parte, perché è fondamentale che il decreto necessario allo sblocco della cassa integrazione venga approvato nei tempi utili all’operazione”.