Per i suoi detrattori, soprattutto all’interno di quello che ad oggi resta il suo partito, il Pd, il lieve malore accusato sabato sera da Catiuscia Marini appare “tattico”. Lo dicono a microfoni spenti, ovviamente, perché, ufficialmente tutti (anche Nicola Zingaretti) fanno gli auguri di pronta guarigione alla presidente che sabato in Consiglio regionale, con il suo voto determinante, si è vista respingere le proprie dimissioni presentate per motivi politici lo scorso 16 aprile.
Catiuscia Marini, anche per replicare alle parole del segretario nazionale Nicola Zingaretti, ha fatto sapere che concluderà la procedura relativa alle sue dimissioni non appena starà bene. Cinque i giorni di riposo prescritti dai medici dell’ospedale di Pantalla da dove domenica è stata dimessa; 15 invece i giorni, a partire da sabato scorso, che lo Statuto umbro le lascia a disposizione per comparire davanti all’Aula e dire definitivamente se intenda ritirare o meno le proprie dimissioni.
Ma intanto, sui social, tra i commenti agli articoli con cui la stampa dà conto appunto delle parole della governatrice e dà notizia delle sue condizioni di salute, compaiono anche quelli di coloro che arrivano ad augurarle la morte. Suscitando lo sdegno di vari esponenti politici. Il fatto è che i commenti da parte di chi assume cariche politiche o è comunque vicino ad una forza politica possono essere “moderati” dalle indicazioni che arrivano dal proprio partito per evitare degenerazioni.
Ad esempio, il segretario umbro della Lega, l’onorevole Virginio Caparvi, per prevenire degenerazioni o anche solo battute pesanti sui social, appresa la notizia del ricovero di Catiuscia Marini ha inviato nelle varie chat del suo partito un monito perché tutti si astenessero dal fare battute circa le condizioni di salute, minacciando pesanti sanzioni per i trasgressori.
Qualcuno vicino al Movimento 5 stelle, nelle cui fila è stato anche candidato, ha proseguito con fotomontaggi che irridono “l’autosalvataggio” di Marini e le vicende giudiziarie che coinvolgono il Pd, senza però fare alcun cenno alle condizioni di salute della presidente. E del resto, i consiglieri regionali pentastellati Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, che pure hanno avuto un ruolo importante nel dare il via all’indagine della Procura perugina con i loro esposti, in queste settimane hanno mantenuto un basso profilo.
Impossibile però controllare le persone che, di qualsiasi idea politica, simpatizzanti di destra che inneggiano alla “liberazione” dell’Umbria o elettori del centrosinistra delusi dalla telenovela che sta andando in onda sui canali di Palazzo Cesaroni, danno sfogo ai loro commenti, con insulti ed arrivando perfino ad augurare la morte a Catiuscia Marini nel commentare la notizia del lieve malore da lei accusato sabato.