Non verranno riaccesi i forni del cementificio di Spoleto. Le cementerie di Sant’Angelo in Mercole potrebbero essere trasformate però in un centro di macinazione, con il clinker portato da Gubbio e lavorato qui. E’ quanto emerso durante l’incontro che la nuova proprietà dello stabilimento ha avuto con i sindacati di categoria giovedì. Una lunga riunione dove a parlare è stato il capo del personale di Colacem, Massimo Angeli, alla presenza anche di altri dirigenti, tra cui Paolo Rogari ed il direttore dello stabilimento di Spoleto.
Al momento l’unica ipotesi al vaglio della nuova proprietà – è stato spiegato – è quella appunto di creare una sorta di centro di macinazione a Spoleto trasportando il clinker da Gubbio. Un’ipotesi comunque tutta da definire, viste le condizioni delle cementerie spoletine, mai al centro di investimenti nel corso degli anni da parte delle proprietà che si sono susseguite. La trasformazione delle attività, però, comporterebbe una riduzione drastica del personale, quanto meno di quello finora a servizio dei forni. Su questo però i dirigenti Colacem non si sono espressi, prendendo tempo. Ribadendo che per loro i lavoratori sono importanti, pur essendo al momento impossibilitati a fare ipotesi, anche su attivazione di cassa integrazione o altre misure.
Un incontro insomma tra luci e ombre quello di giovedì scorso. “Come sindacato il nostro obiettivo è tutelare i posti di lavoro – è il commento di Nicola Brauzzi, responsabile di zona della Feneal Uil – in un territorio, quello spoletino, che è già depresso di suo. Accogliamo comunque con favore la decisione della proprietà, che è stata molto schietta e sincera, di aprire un tavolo con incontri settimanali e che sia proficuo e positivo“. Il prossimo incontro è stato già fissato per giovedì prossimo, intanto proseguono da parte dell’azienda le valutazioni sulle condizioni reali dell’impianto: senza aver chiara del tutto la situazione, infatti, è impossibile prendere decisioni.
Della vertenza ha parlato giovedì in consiglio comunale anche il sindaco Umberto de Augustinis, ricordando che si tratta di “un problema molto complesso”. “Il sito ex Cementir – ha osservato – è stato acquistato dal principale gruppo del cemento dell’Umbria, la Colacem, che è punto di riferimento in questo tipo di contesto. Sono molto contento se sarà presentato un piano industriale adeguato. Dati concreti a tutt’oggi non ce ne sono. La nostra intenzione è di tenere la guardia alta”.
Un accenno anche al problema della cava, sul quale tra l’altro è pendente – ha ricordato il primo cittadino – “un procedimento penale anche a carico dipendenti comunali che giace in procura da 2-3 anni per presunti abusi”. La vicenda riguarderebbe questioni di tipo autorizzativo relative ad alcuni anni fa e vedrebbe indagati alcuni dirigenti del Comune di Spoleto.