Hanno vinto gli amici del lupo: niente più abbattimenti controllati della specie, neanche per difendere gli allevamenti di bestiame. Il nuovo “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia” varato dal Ministero dell’Ambiente cancella gli abbattimenti previsti dal precedente piano, che tante polemiche aveva suscitato tra cacciatori e allevatori da una parte e ambientalisti dall’altra.
Un dibattito tanto acceso che aveva portato a congelare il provvedimento nella Conferenza-Stato-Regioni.
Ora il nuovo Piano del Ministero è decisamente a favore del lupo, con l’esclusione della riapertura della caccia. Quanto alla difesa degli allevamenti, restano in vigore le misure per permettere la convivenza tra lupi e bestiame, declinate in 22 azioni.
Provvedimenti che ovviamente riguardano anche gli ibridi ed i cani vaganti nei boschi italiani. A queste ultime tipologie sarebbero da ricondurre anche i numerosi avvistamenti effettuati in molte zone dell’Umbria: nel Trasimeno, nel Perugino, in Alto Tevere, in Valnerina, nell’Eugubino. Con diversi allevatori che hanno trovato il proprio bestiame sgozzato e persone che hanno espresso timori per l’avvicinarsi di “lupi” alle abitazioni. D’altro canto, gli ambientalisti hanno spiegato in più occasioni che il lupo non ha mai attaccato l’uomo in Italia in epoca recente e che gli animali possono essere protetti senza far fuoco sui predatori.
Tra le altre novità del nuovo Piano: l’attualizzazione dei dati sulla distribuzione e consistenza del lupo sulle Alpi; l’eliminazione di un’azione specifica dedicata alle deroghe in quanto la materia è già regolata dalla normativa vigente; un rafforzamento delle indicazioni per ministeri e Regioni per la definizione di documenti, l’inserimento fra i temi oggetto di informazione e comunicazione dell’impatto dei cani vaganti e degli ibridi lupo-cane sulla conservazione della specie.
Ora il Piano del ministro Costa, che fa esultare gli ambientalisti e che viene criticato da allevatori e cacciatori.