Ora è ufficiale: il 26 maggio 2019 si voterà per le Europee in tutto il territorio nazionale e per le amministrative in oltre 3.800 comuni, tra cui il capoluogo umbro, Perugia.
La decisione, che appariva la più probabile, è stata ufficializzata dal Consiglio dei ministri, su proposta del premier Giuseppe Conte.
Ad indire i comizi elettorali dovrà essere comunque il Capo dello Stato. Il Governo proporrà pertanto la data del 26 maggio al Presidente della Repubblica, che indirà con proprio decreto i comizi elettorali. “Contestualmente – si legge sul sito del governo – si è comunicato che nella medesima data si svolgeranno le consultazioni per l’elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali, nonché per l’elezione dei consigli circoscrizionali da tenersi nel periodo compreso tra il 15 aprile e il 15 giugno. Il successivo eventuale turno di ballottaggio avrà luogo il 9 giugno 2019”.
L’Italia eleggerà 76 rappresentanti del Parlamento europeo, attraverso le consultazioni in cinque circoscrizioni elettorali: Nord-occidentale (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia), nord-orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna), centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio), meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria), insulare (Sicilia, Sardegna). A ognuna è assegnato un numero variabile di seggi, proporzionalmente alla popolazione. Compito difficile per i candidati umbri, a meno di accordi di partito che garantiscano di andare a pescare voti nelle più popolose regioni del centro Italia.