Se quella con il Cosenza doveva essere la partita della verità per il Grifo di mister Nesta, allora i tifosi biancorossi, loro malgrado, devono mettersi il cuore in pace e sperare che questo campionato finisca il prima possibile, magari senza timori particolari.
Un campionato grigio, così come grigia è stata la prestazione del Perugia, che praticamente non ha mai tirato in porta. E così al Cosenza di Braglia basta un calcio di rigore, concesso dall’arbitro Prontera al 18′ per un’ingenuità di Moscati su Mungo e realizzato da Bruccini, per prendersi i 3 punti. E rifilare la terza sconfitta di fila al Curi, diventato terreno di conquista per le squadre avversarie.
Tra l’altro, a differenza di altre squadre passate al Curi, il Cosenza appare tutt’altro che spettacolare. Eppure nel primo tempo, oltre al gol, confeziona altre due limpide occasioni, con Capela in avvio e al 23′ con Litteri sul quale Gabriel si supera.
Fischi meritati dal pubblico biancorosso, che al quarto d’ora della ripresa, sferzato dal vento gelido e pietrificato dal non-gioco dei grifoni, capisce che non è giornata.
Nesta prova allora a scuotere i suoi con l’ingresso dell’oggetto misterioso Sadiq al posto di uno spento Han, ma la musica non cambia. Anche Vido appare ben lontano dall’essere il promettente calciatore ammirato nella prima parte del campionato.
Finisce con il rosso per Dermaku nel recupero e l’occasione capitata all’ultimo tuffo sui piedi di Kouan, che da buona posizione non centra neanche la porta.
Finisce così, tra i fischi. Un Perugia così brutto non merita i play off. E di tempo per cambiare marcia ne resta ormai sempre meno.