Nata nel 2016 come ‘collaterale’ del Piatto di Sant’Antonio Abate e spostata nell’edizione successiva da gennaio a giugno per darle la dignità di festa paesana a tutto tondo, alla vigilia del suo quarto compleanno J’Angeli 800 sembra aver già esaurito la concordia. Minata dalle “esternazioni offensive” di alcuni verso i quattordici membri del comitato direttivo, ma anche dalla scarsità di risorse che una Festa di dieci giorni richiede.
Succede dunque che il 2 febbraio il consiglio direttivo de J’Angeli 800 ha mandato ai vertici dei tre Rioni, Ponte Rosso, Del Campo e Fornaci una lettera nella quale annuncia le sue dimissioni. Dimissioni che, date a causa di non meglio precisate “esternazioni offensive”, nello stesso tempo, sono “irrevocabili”, ma anche “bloccate fino a fine giugno”, per motivi non solo organizzativi (e perché il Comune è intervenuto invocando responsabilità), ma anche perché i quattordici sembrano volersi dimettere ma non prima di aver cambiato lo statuto.
E così, mentre “per senso di responsabilità” si lavora per preparare la nuova edizione della Festa (per cui la giunta guidata da Stefania Proietti ha peraltro chiesto delle date certe, al momento senza ottenere risposta) prima delle elezioni per i nuovi vertici (a fine estate) i quattordici componenti dimissionari, “sentiti i consigli dei Rioni e con l’aiuto di un delegato comunale”, vogliono apportare le necessarie modifiche allo statuto. Le nuove elezioni sono necessarie “al fine di ristabilire un clima sereno tra le parti”, mentre nel nuovo regolamento è prevista anche l’istituzione di una commissione etica “per dirimere i contrasti e far rispettare i regolamenti, ma soprattutto per bloccare sul nascere e sanzionare comportamenti deplorevoli verso il Comitato e i Rioni”.
Ma nella lettera si accennano anche a problemi, di tempistiche e fondi, che rischiano di far implodere la Festa. E quindi non solo il Comitato ricorda i solleciti dell’amministrazione comunale per capire quando si farà il Palio del Cupolone 2019 (visto che a giugno, tra cresime, comunioni e altre due feste, il calendario è affollato e non si vuole “creare pregiudizio a nessuno”) ma evidenzia anche le “difficoltà finanziarie dei Rioni”. Difficoltà alle quali né l’Ente (il cui equilibrio finanziario viene definito precario), né il Comune (che viene ringraziato il grande sforzo) sembrano poter porre rimedio visto che il budget “è insufficiente a mettere in piedi una festa di tale portata”. Il comitato propone come soluzione la gestione diretta, da parte dei Rioni, della Taverna in Piazza, definendolo “un impegno importante ma l’unico che garantisca l’autosufficiente economica dei tre Rioni, come avviene in altre feste”.