Il Presepe di Rasiglia non si farà neanche in occasione dell’Epifania, ormai è stata definitivamente messa la parola Fine su questo evento che aveva ormai raggiunto fama e richiamo a livello nazionale.
Dopo il lungo ed estenuante muro contro muro tra l’associazione Rasiglia e le sue Sorgenti da una parte e l’amministrazione comunale dall’altra, ecco che il braccio di ferro finisce con una diplomaticissima ‘stretta di mano’ tra le due parti in causa. Non c’è stato l’accordo ma almeno si è seppellita l’ascia di guerra, anche se al di là dei comunicati ufficiali.
Il fuoco sotto la cenere continua covare, e tra la montagna ed il Palazzo questa brutta storia continuerà a pesare e non poco, potrebbe anche ‘farsi sentire’ nelle ormai imminenti elezioni comunali.
Ma torniamo alla vicenda presepe: giovedì 2 gennaio il sopralluogo a Rasiglia è stato fatto; la Commissione Pubblico Spettacolo ha esaminato la documentazione presentata dal presidente Umberto Tonti ed alla fine dell’incontro si è convenuto ‘in accordo con l’organizzazione’ – viene sottolineato – che per la manifestazione – leggasi presepe vivente – ‘non ci sono i tempi utili per attivare integralmente le misure di sicurezza necessarie per garantirne lo svolgimento, rispetto alla previsione di affluenza’.
Presepe di Rasiglia, l’associazione cancella anche la data dell’Epifania
Una scappatoia burocratese che però, alla fine, non accontenta nessuno e lascia tutti – chi più chi meno – con l’amaro in bocca.
“Il sindaco ed il presidente dell’associazione – si legge in una nota del comune – concordano su iniziative necessarie per far sì che sia possibile realizzare l’edizione del presepe 2019/2020″.
Insomma, questa volta si comincerà a lavorare con larghissimo anticipo, ma nel dossier Rasiglia non finirà solo il presepe. L’intenzione è infatti quella di aprire un vero e proprio tavolo di confronto con l’amministrazione comunale sulle ‘politiche per la Val Menotre e la montagna’.
Da parte sua però, Umberto Tonti, presidente dell’associazione ‘Rasiglia e le sue Sorgenti’ non rinuncia a dire la sua, e chiamato in causa dalla nostra redazione, aggiunge:
“Il Presepe di Rasiglia che voleva rappresentare la testimonianza di un percorso di nascita, di fede e di speranza – commenta – si è trasformato in cammino di Croce. Ma anche questo fa parte della vita di Gesù”.
L’edizione dell’Epifania tra l’altro, poteva essere particolarmente impegnativa: dopo aver chiesto la tracciabilità dell’asinello da mettere nella capanna, chissà se avrebbero chiesto anche quelli, ben più difficili da repire, dei tre cammelli…