“Non siamo il bancomat del Governo“. Anche i pensionati umbri sono scesi in piazza a Perugia e a Terni, come nel resto del paese, per difendere “la dignità di pensionate e pensionati”, usati come bancomat, lamentano, da questo Governo. È iniziata la mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil contro una manovra finanziaria considerata “iniqua e sbagliata” ed in particolare contro quella che i sindacati dei pensionati, Spi, Fnp e Uilp, definiscono una vera e propria “vessazione” nei confronti delle persone anziane.
Diverse centinaia di pensionate e pensionati hanno manifestato sotto le Prefetture dei due capoluoghi umbri per protestare contro la decisione del governo di tagliare la rivalutazione delle pensioni. La norma, contenuta nella legge di bilancio, prevede infatti la revisione del sistema di indicizzazione degli assegni, a partire da quelli da 1.500 euro lordi, riducendone così il potere d’acquisto. Una decisione che i sindacati definiscono “scellerata e insopportabile”.
“Ancora una volta si mettono le mani nelle tasche di chi ha lavorato duramente per una vita facendogli pagare il conto della manovra economica”, hanno ribadito nei loro interventi i segretari dei tre sindacati umbri dei pensionati, Maria Rita Paggio, Giorgio Menghini e Francesco Ciurnella, che sono poi stati ricevuti dal prefetto di Perugia al quale hanno rappresentato le ragioni della mobilitazione. Mobilitazione che – hanno avvertito Spi, Fnp e Uilp insieme alle confederazioni Cgil, Cisl e Uil – è destinata a proseguire se non arriveranno dal Governo risposte immediate alle richieste avanzate dai sindacati.
A gettare nuova benzina sul fuoco delle polemiche ci pensa poi il premier Conte: “Abbiamo introdotto un metodo di indicizzazione raffreddato – ha spiegato – quasi impercettibile. Parliamo di qualche euro al mese, forse non se ne accorgerebbe neanche l’avaro di Moliere…”. E giù critiche dai pensionati che si sono sentiti dare dell’avaro.
Quanto alla protesta a Perugia e a Terni, da segnalare, infine, la presenza in piazza delle associazioni del volontariato, anch’esse duramente colpite dalla manovra del Governo che raddoppia la tassazione per le realtà no profit. “Realtà che svolgono in Italia un ruolo fondamentale – hanno sottolineato i sindacati in piazza – aiutando e sostenendo le persone laddove non arriva il welfare pubblico”.