La Federazione mondiale di tiro ha il suo nuovo presidente: è il magnate russo Vladimir Lisin che, battendo l’italiano Luciano Rossi, succede così al messicano Olegario Vázquez Raña che deteneva la presidenza da 38 anni. Sfuma così il sogno italiano di vedere il presidente nazionale Rossi sullo scranno più alto dello sport del tiro. L’elezione, avvenuta intorno alle 17 di venerdì 30 ottobre a Monaco di Baviera, registra una spaccatura a metà della Federazione: Lisin infatti ha ottenuto 148 voti, solo 4 preferenze in più dell’avversario italiano (144). Una situazione che potrebbe avere anche ripercussioni nella gestione della Federazione.
Lo stesso Luciano Rossi ha commentato su Facebook la notizia: “We’ve done our best. Thank to all who voted for me, Good luck to the new ISSF President” (Abbiamo fatto del nostro meglio. Grazie a tutti quelli che mi hanno votato, in bocca al lupo al nuovo presidente) senza citare il vincitore.
Nei giorni scorsi il presidente della federazione tiro italiana aveva denunciato di aver ricevuto via mail minacce di morte, rivolte anche alla figlia Fiammetta, campionessa di tiro a volo e atleta azzurra, per non aver ritirato la sua candidatura. Situazione al vaglio della Polizia postale italiana che sta cercando di risalire all’autore. Una situazione che ha convinto la polizia locale tedesca ad assegnare a Rossi una scorta che sta vigilando sulla sua sicurezza durante la permanenza a Monaco.
Quella di Rossi sembrava peraltro la candidatura naturale atteso che usciva da Vice presidente mondiale della ISSF (International Shooting Sport Federation), in pratica il n. 2 dell’altro miliardario Olegario Vázquez Raña.
Invece la ISSF, affiliata al Comitato Internazionale Olimpico, sarà guidata dal magnate Lisin, ritenuto l’uomo più ricco di Russia con un patrimonio netto stimato in 19 miliardi di dollari (possiede fra le altre società la Novolipetsk Steel, leader nell’acciaio, e la United cargo logistic holding, colosso dei trasporti).