I lavoratori della Molini Fagioli di Magione saranno davanti allo stabilimento questo pomeriggio (dalle 15 alle 18), per il presidio organizzato dalle organizzazioni sindacali. Castagne e vino per scaldarsi dal freddo, da offrire anche a coloro che vorranno affiancare i lavoratori nella loro battaglia per non perdere il posto di lavoro.
Sull’azienda magionese è intervenuto anche il vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, rassicurando: “Siamo al fianco delle aziende e di chi ci lavora“. Il ministro dell’Interno chiama in causa Bruxelles: “Per questo vogliamo cambiare le assurde regole europee, ridurre tasse e burocrazia, frenare la delocalizzazione e incentivare gli investimenti in Italia. Le parole vanno accompagnate a fatti concreti, ed è con questo spirito che auspico una soluzione ragionevole per la Molini Fagioli di Magione, Perugia, che dà lavoro a più di venti famiglie e produce 230 tonnellate di farinacei al giorno“.
Salvini ripercorre così i problemi dell’azienda umbra: “Qual è il problema? Alcuni vicini, che abitano in case costruite quando il mulino era già in funzione, lamentano il troppo rumore, e il tribunale ha deciso di far ridurre l’attività da 24 a 10 ore al giorno. In questo modo l’azienda rischia di dover chiudere e delocalizzare. Risultato: famiglie senza lavoro e ripercussioni su tutto l’indotto regionale. In casi come questi, la Lega c’è. E c’è anche il nostro governo. Lunedì interverrà il prefetto di Perugia, che ho già fatto contattare. L’obiettivo è trovare una soluzione ragionevole per garantire la sopravvivenza di una bella azienda italiana. Non possiamo farci del male da soli”.