Il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati, questa mattina (lunedì 19 novembre), è tornato a parlare in conferenza stampa per chiarire molti aspetti fondamentali sulle responsabilità legate all’indagine della Procura della Repubblica sulla discarica di Colognola, che ha visto il primo cittadino indagato insieme ad altri 4 tecnici.
“Nel massimo rispetto per il mondo dell’informazione – ha esordito il sindaco con al fianco l’assessore Alessia Tasso e gli altri componenti della giunta (assente solo la vicesindaco Cecchetti per impegni istituzionali) – debbo registrare con amarezza un eccesso di clamore sulla vicenda in questi giorni, che ha creato allarmismi a nostro avviso ingiustificati. Nel ribadire che i principi di legalità, trasparenza e onestà sono alla base del mio operato in tutti i campi, mi ha fatto piacere ricevere attestati di stima e solidarietà da varie parti, non solo dalla maggioranza ma anche da colleghi dell’opposizione“.
In merito alla questione della discarica di Colognola, il sindaco ha voluto fugare tutti i dubbi relativi ai problemi di tutela dell’ambiente e della salute pubblica: “Circa il limitato superamento del parametro dei tensioattivi nel percolato, verificatosi nel settembre 2016, questo è stato comunicato al Comune solo nel maggio 2017, con un ritardo sconcertante dovuto probabilmente ad una stortura della procedura, e ci siamo immediatamente attivati, intensificando gli autocontrolli e facendo richiesta di deroga del parametro (rilasciata dalla Regione Umbria nel febbraio 2018) finalizzata all’innalzamento del limite, tenuto conto che il depuratore di S. Erasmo, dove viene inviato il refluo, ha capacità sufficiente. Tale fenomeno, peraltro isolato e mai segnalato prima da Arpa, non ha comportato alcun rischio ambientale di inquinamento, in quanto il percolato è sempre stato trattato in impianti in grado di depurarlo. Le aree di discarica sature sono già adeguatamente trattate con l’impermeabilizzazione e così si procederà in seguito. Sul presunto sversamento di percolato e inquinamento delle falde, va precisato che studi effettuati da Arpa e da professionisti comunali, attestano che l’area è abbondantemente protetta da strati di argilla che vanno da 50 a 90 metri, in grado di tutelare la falda idrica sottostante”.
Ho piena fiducia sulla correttezza, capacità e serietà degli organi tecnici preposti, per cui come sindaco rispondo di scelte politiche e non tecniche. Vero è che in base a scelte di amministrazioni precedenti, l’impianto non è mai stato inserito nel Piano Regionale dei Rifiuti ed è sempre stato fuori della programmazione regionale. Il Comune, proprietario della discarica, è anche gestore diretto dell’impianto, con un carico burocratico e adempimenti enormi. In questi 4 anni di mandato amministrativo, abbiamo provato a cercare interlocutori interessati alla gestione, ma per nessuna società è appetibile una discarica a fine vita e con il peso dei mancati accantonamenti dal 2003. Solo la nostra amministrazione ha iniziato ad accantonare somme da oltre 4 mila euro, necessari alla fase post mortem
“Ciò che voglio ribadire – ha concluso Stirati – è che il problema di Colognola non riguarda solo il Comune di Gubbio, ma l’intera Regione e l’Ati, tanto più in questa fase di gravi ritardi, per cui ancora non si è riusciti ad affidare la gestione dei rifiuti che, attraverso l’Auri, riguarderà un territorio vastissimo, da Gualdo Tadino a San Giustino. Per cui noi siamo stati costretti ad indire una nuova gara per la gestione rifiuti, per non incappare in altre eventuali inadempienze. Nelle indagini si parla di un’arco di tempo di 15 anni ma io posso rispondere degli ultimi 4 anni e in questo periodo del mio mandato amministrativo tutto si è svolto alla luce del sole, anche con pubbliche visite effettuate dai Consiglieri Comunali”.