Le classifiche
Nella graduatoria dei fatturati, Pac 2000 Conad conferma la prima posizione con 3.014.785.000 euro, staccando l’Ast che segna 1.684.764.846 euro. Terzo post per Coop Centro Italia, con un fatturato di 847.870.00 euro.
Anche nella classifica dell’utile netto Conad è avanti a tutti, con 89.561.000 euro. Due milioni e mezzo in più della Accia Speciali Terni, che segna 87.087.112 euro di utile. Terzo gradino del podio per la Brunello Cucinelli, con un utile di 52.485.000 euro.
Nel complesso, le top mille società di capitali censite nell’Annuario economico hanno numeri positivi: +7,9% il fatturato aggregato, +32% l’utile netto aggregato , il patrimonio netto in crescita del 6,8%. Anche se 98 società hanno chiuso l’ultimo esercizio con una perdita, mentre una quarto ha fatto registrare un leggero calo di fatturato rispetto all’anno precedente. Mentre sono 537 le società che hanno un fatturato compreso fra 5 e 50 milioni.
Fra le top 10 per fatturato 9 sono nella provincia di Perugia e 1 in quella di Terni. I comuni con la più alta densità di top aziende sono Perugia con 242 società, seguita da Terni con 97 e da Foligno con 67 che supera Città di Castello che ne registra 65.
E dietro ai quattro campioni, ci sono 34 società umbre che superano i 100 milioni di fatturato. Commercio all’ingrosso e al dettaglio, agroalimentare e meccanica i settori dove si produce più ricchezza in Umbria. Aziende molto orientate ai mercati esteri, ha spiegato il ceo di Esg89 Group, Giovanni Giorgetti, legati a famiglie di imprenditori o di seconda generazione, dove l’innovazione e la digitalizzazione ha iniziato a are frutti.
L’analisi
Per compiere il salto di qualità ed ampliare il club dei campioni, però – è l’invito di Giorgetti – occorre affidarsi ad adeguate professionalità manageriali: “Medie imprese e manager di trincea: ecco i due nuovi concetti nel panorama economico italiano e regionale che la crisi ha imposto anche agli imprenditori più allergici ai cambiamenti. Il tema diventa pertanto centrale per le medie imprese destinate a trasformarsi in attori aggressivi sui mercati internazionali. Un salto di qualità complicato senza l’ausilio di manager competenti, abituati a cavalcare le onde alte del business e magari con esperienze pregresse in qualche multinazionale anche estera. Nel novero di questo campione, ricordiamo, insistono dei veri e propri gioielli imprenditoriali capaci, se sufficientemente supportati, di spiccare il volo e vincere in un panorama nazionale ed internazionale sempre più complesso e competitivo. Sono aziende appetibili da parte di investitori nazionali ed internazionali – conclude Giorgetti – e per alcune di loro potrebbero prospettarsi anche i mercati di borsa ufficiali”.