“Il lavoro compiuto dall’Istituto Venanzio Gabriotti, grazie ai due presidenti Sergio Polenzani e Alvaro Tacchini, ai componenti del consiglio, ai soci e a coloro che hanno collaborato fattivamente all’attività di archiviazione e ricerca scientifica, è di grande valore storico per Città di Castello e dobbiamo essere riconoscenti per un’opera che ci permette di costruire su basi salde il futuro culturale della nostra comunità, attraverso la piena consapevolezza dei valori di libertà, democrazia e solidarietà che affidiamo ai giovani perché li difendano e li rafforzino”. E’ il saluto del sindaco Luciano Bacchetta per i vent’anni dell’Istituto di Storia Politica e Sociale “Venanzio Gabriotti”, celebrati stamattina (sabato 10 novembre) nell’auditorium di Sant’Antonio.
Un’iniziativa che ha permesso di sottolineare il contributo del sodalizio alla vita culturale della città grazie al patrimonio rappresentato dall’archivio, con la documentazione storica di 102 donatori, tra privati cittadini, associazioni e partiti, dichiarato dalla Soprintendenza di interesse storico particolarmente importante. A dare rilievo a quanti hanno contribuito alla raccolta di questo tesoro culturale, che ha consentito un’attività di ricostruzione, divulgazione e sensibilizzazione finalizzata a tenere in vita la storia della città, delle vicende e delle persone che l’hanno caratterizzata, è stata la cerimonia di consegna degli attestati di gratitudine ai donatori dei fondi di archivio, con la proiezione delle immagini dei documenti e la descrizione dei loro contenuti.
Attraverso i contributi del primo cittadino tifernate, del presidente dell’Istituto per la Storia dell’Umbra Contemporanea Mario Tosti, della funzionaria della Soprintendenza Archivistica per l’Umbria e le Marche Rossella Santolamazza, alla presenza tra gli altri dell’assessore regionale alla Cultura Fernanda Cecchini, dell’assessore comunale alla Scuola Rossella Cestini e del presidente onorario Sergio Polenzani, il presidente dell’Istituto Gabriotti Alvaro Tacchini ha offerto l’immagine del “punto di riferimento che il sodalizio è stato in due decenni per Città di Castello e per l’Alta Valle del Tevere, in un lavoro di raccolta di documenti e di ricostruzione storica mai espressione di una parte politica o di una visione ideologica a scapito di altre, ma al servizio della salvaguardia di una memoria storica che fosse più vasta e più condivisa possibile”.
“Il ruolo dell’istituto – ha puntualizzato Tacchini nel ripercorrere alcune delle vicende principali e ricordare il contributo dato con Sergio Polenzani, Aldo Pacciarini e monsignor Beniamino Schivo alla progettazione del sodalizio – è di fare in modo che la ricostruzione storica sia rispettosa dell’anima più profonda della nostra comunità, che è necessariamente variegata, pluralista dal punto di vista di idee, cultura e sensibilità che esprime”. Oltre al Comune, con i sindaci Adolfo Orsini, Fernanda Cecchini e Luciano Bacchetta, Tacchini ha ringraziato per l’indispensabile supporto storicamente assicurato la Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello, con i presidenti Antonio Gasperini, Italo Cesarotti, Fabio Nisi e il segretario generale Tommaso Vannocchi.