“Con la firma del Protocollo di rete per una scuola interculturale diamo continuità e forza al lavoro importante e positivo svolto in Umbria da Regione, Ufficio scolastico regionale, scuole e Terzo settore per favorire l’integrazione degli studenti di origine straniera e di seconda generazione e delle loro famiglie. Al centro c’è la scuola, che deve includere e formare i nuovi cittadini: abbiamo bisogno di tutti e di giovani con ideali di istruzione sempre più elevata, senza disperdere il valore che ognuno rappresenta”. Lo ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo ieri mattina, 9 novembre, a Palazzo Donini all’incontro di presentazione dei risultati raggiunti dal progetto “Qualità e diritti: prevenire l’abbandono scolastico nella scuola di tutti”, finanziato dal Fondo europeo Asilo, Migrazione e Integrazione (Fami) 2014/2020, nel corso del quale è stato firmato il “Protocollo di rete per una scuola interculturale”.
A siglarlo, per la Regione la presidente Marini e gli assessori regionali all’Istruzione, Antonio Bartolini, e alla Salute, Coesione sociale e Welfare, Luca Barberini; per l’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria, la dirigente Antonella Iunti, e inoltre rappresentanti dei partner di progetto, Cpia 1 Perugia, Ipsia Pertini-Cpia Terni, Cidis onlus, Consorzio Abn, Felcos Umbria, Frontiera Lavoro, e degli istituti scolastici aderenti. Presenti all’incontro molti docenti e studenti degli istituti scolastici umbri che hanno aderito al progetto, oltre cinquanta fin dall’avvio cui se ne sono aggiunti altri, con attività capillari e innovative su tutto il territorio regionale che hanno coinvolto anche le famiglie.
Un grande impegno per un progetto che si concluderà alla fine del 2018 e che ha coinvolto circa 1000 giovani provenienti da Paesi terzi o con un background migratorio attraverso azioni di contrasto alla dispersione scolastica, 250 docenti che hanno preso parte ad iniziative formative.
Duecento famiglie hanno seguito attività di formazione linguistica e mediazione linguistico-culturale. Sono stati aperti 17 punti informativi, con oltre 300 accessi fra docenti e familiari di alunni stranieri.
Un progetto, è stato ricordato, che nasce in un contesto che vede l’Umbria quale terza regione in Italia sia per presenza di migranti che per numero di studenti con cittadinanza non italiana. Dagli ultimi dati disponibili, emerge che gli alunni stranieri iscritti nelle scuole dell’Umbria sono 16.683 e rappresentano il 13,8% dei 122.349 allievi umbri, un dato che supera la media nazionale (9,4%). Il 64,3% è nato in Italia e, considerando i livelli di istruzione, nella scuola primaria la percentuale sale al 79,2% mentre nelle scuole dell’infanzia supera addirittura l’87 per cento.
“Abbiamo bisogno ancora oggi dell’insegnamento della lingua italiana per i genitori e i neoarrivati, ma dobbiamo soprattutto evitare che ci sia una doppia barriera sociale per i giovani stranieri di seconda generazione che è ormai la realtà umbra – ha detto la presidente della Regione Marini – e proprio per questo agiamo con il progetto ‘Nella scuola di tutti’ e con il protocollo di rete che agisce sui percorsi di istruzione e formazione, per l’integrazione e la valorizzazione delle diverse culture, contro l’abbandono scolastico. Un impegno che in Umbria ha prodotto già positivi risultati, confermati dal confronto a livello nazionale che ci vede in testa per la capacità di inclusione e la ridotta dispersione scolastica, grazie allo sforzo congiunto e alla qualità delle azioni di scuola e istituzioni”.
“Con la firma del Protocollo – ha sottolineato l’assessore regionale all’Istruzione Antonio Bartolini – l’Umbria manda un messaggio molto importante, in controtendenza a quanto si verificherà a livello nazionale se, come abbiamo letto, con i documenti attuativi del Decreto Sicurezza verranno defalcati gli stanziamenti per le attività previste per l’istruzione dei migranti che vengono in Italia. Ciò sarebbe molto grave. La nostra Costituzione stabilisce che la scuola è aperta a tutti, come si ricorda nel Protocollo che firmiamo oggi e con cui diamo concretezza a quanto sancito dalle convenzioni internazionali e nel nostro Statuto regionale. Il diritto all’istruzione è fondamentale e non può essere rifiutato a nessuno. Chi non conosce la lingua e la cultura italiana perché non gliene viene data la possibilità, non potrà mai integrarsi. È pertanto con orgoglio che oggi firmiamo questo protocollo, presidio e salvaguardia dei diritti fondamentali di ogni persona, a prescindere da nazionalità e cittadinanza”.
“La sfida che ci poniamo – ha detto l’assessore alla Salute, Coesione sociale e Welfare, Luca Barberini – è quella di pervenire all’integrazione di tutti, operando un cambiamento culturale, in un momento delicato in cui questi obiettivi sono osteggiati”.
“In Umbria – ha ricordato – c’è una presenza significativa di alunni di cittadinanza straniera e per questo abbiamo cercato le migliori soluzioni e risposte possibili, sapendo intercettare le risorse europee disponibili e facendo un grande lavoro di squadra, con il coinvolgimento anche delle famiglie, del privato sociale, la partecipazione del territorio”.
“È una sfida da portare avanti tutti insieme” ha aggiunto, rivolgendo “un plauso anche per la scelta del logo del progetto, un aquilone che vola verso il cielo, che mette in evidenza la visione della complessità da un’altra prospettiva e la possibilità per tutti i nostri bambini e giovani di riprendere il filo della loro vita ed essere protagonisti nella comunità”.
L’assessore Barberini ha voluto ringraziare il mondo scolastico “che potrà continuare a costruire ulteriori percorsi di crescita e integrazione scolastica degli alunni stranieri, stimolando la dimensione attiva di tutta la comunità educante, grazie al nuovo progetto Impact Umbria presentato dalla Regione Umbria e finanziato con fondi Fami”.
“L’Umbria – ha rilevato la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Antonella Iunti – si è sempre distinta per le politiche di integrazione e il progetto ‘Nella scuola di tutti’ in cui è maturato il Protocollo di rete e l’avvio del Centro interculturale regionale umbro è un ulteriore strumento. L’istruzione è fondamentale per l’evoluzione di un Paese e non c’è evoluzione se non ci sono politiche di integrazione. Senza integrazione – ha ribadito – non si realizza il principio democratico che consente a tutti la partecipazione attiva. Crediamo fortemente in questo Protocollo, come hanno dimostrato le scuole con la loro partecipazione e gli interventi attuati”.
“Il protocollo è importantissimo e mi auguro sia uno dei tanti strumenti da mettere in campo per attuare i principi della nostra Costituzione” ha detto il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo 8 e 5 di Perugia, Fabio Gallina, che ha illustrato l’esperienza svolta negli istituti scolastici da lui diretti, in particolare l’attività svolta per giovani pazienti in cura all’Ospedale Santa Maria della Misericordia e loro familiari provenienti da varie parti del mondo, con corsi multilivello e un gruppo di formazione con le madri (“un’esperienza esaltante per il supporto globale di aiuto dato, insieme a medici e psicologi) e degli sportelli attivati sia nelle scuole sia presso la sede del Comitato Chianelli.
Il protocollo firmato stamattina, al fine di non disperdere i positivi risultati raggiunti con il progetto “Qualità e diritti: prevenire l’abbandono scolastico nella scuola di tutti”, delinea in particolare approcci ed azioni innovativi affidati alla iniziativa delle scuole che “condividono l’intento di rafforzare nella scuola la pratica dell’intercultura, intesa come valore formativo universale e imprescindibile per la società contemporanea, e individuano due priorità.
Le priorità sono quelle di “garantire agli studenti con background migratorio pieno diritto all’istruzione attraverso l’impiego di pratiche conformi a ciò che i più aggiornati studi sul tema indicano come opportune e auspicabili; tendere al superamento di una visione compensativa della pedagogia interculturale, promuovendo il coinvolgimento in rete di tutte le risorse del territorio, sia interne sia esterne alle istituzioni scolastiche, in un’ottica di ricerca-azione”.
Le scuole firmatarie si impegnano, fra l’altro, ad adottare un protocollo di accoglienza che potrà essere redatto anche con il supporto del Centro interculturale regionale e a costituire una Commissione Intercultura, a stabilire criteri condivisi per la distribuzione di studenti neoarrivati in Italia e di prima generazione sul territorio, a includere nel Piano triennale dell’offerta formativa corsi per l’italiano L2 preferibilmente tenuti da personale qualificato.
La Regione Umbria attraverso il Servizio Programmazione e sviluppo della rete dei servizi sociali e integrazione socio-sanitaria (Sezione immigrazione, protezione internazionale, promozione della cultura della pace e giovani) si impegna fra l’altro ad attivare rapporti di collaborazione, anche mediante il supporto del Centro Interculturale regionale, per sostenere la realizzazione di buone prassi in materia di integrazione scolastica degli alunni stranieri, al fine di prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione; partecipare, con il coinvolgimento anche di altri soggetti, pubblici e privati, a bandi e programmi nazionali ed europei; collaborare ad iniziative di formazione finalizzate ad una migliore conoscenza degli strumenti normativi e delle strategie di contrasto e prevenzione delle situazioni di discriminazione;
Fra gli impegni dell’Ufficio Scolastico Regionale, quelli di promuovere il raccordo tra le scuole per la condivisione di buone pratiche per l’integrazione scolastica; promuovere l’armonizzazione di una comune e condivisa modalità di accoglienza, diffondere iniziative, strumenti e materiali sui temi della intercultura volti alla sensibilizzazione e all’informazione e alla prevenzione di comportamenti discriminatori e alla promozione della consapevolezza sui diritti. Gli Istituti scolastici e gli Enti, pubblici e privati, sottoscrittori si impegnano a favorire la diffusione delle informazioni su attività, servizi e opportunità che potranno essere proposti dalla rete; la messa a disposizione di spazi per la realizzazione di attività rivolte agli studenti e loro famiglie; la realizzazione di attività formative.
Protocollo ed avvio del Centro interculturale regionale (che si è dotato anche di una Carta dei servizi) ha visto impegnata una equipe di lavoro composta da esperti che fanno diretto al mondo della scuola, Università e Terzo settore, in raccordo costante con la Regione Umbria (capofila del progetto ‘Nella scuola di tutti’) e l’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria.