Più che la città di San Francesco, Assisi pare la Russia narrata nel romanzo di Lev Tolstoj, “Guerra e pace”. E questo, proprio alla vigilia delle celebrazioni per il patrono d’Italia. Un appuntamento che da sempre è monito alla politica perché ritrovi la giusta armonia nell’interesse dei popoli. A cui i politici rispondono generalmente seppellendo, per un giorno, l’ascia di guerra davanti alla tomba del Poverello di Assisi.
Ma quest’anno il primo messaggio inviato dal Sacro Convento non è stato accolto nel segno della pace. Anzi, il messaggio non inviato. Perché in Regione, di inviti alle celebrazioni in onore del patrono d’Italia – complice una grande affluenza di ospiti dalla Campania – ne sono arrivati solo due: uno alla presidente della Giunta, Marini, ed uno alla presidente dell’Assemblea regionale, Porzi. Tutti gli altri – assessori e consiglieri – potranno vedere il premier Conte da lontano. E pare alcuni ci tenessero davvero tanto a sedere vicino al premier del governo gialloverde, viste le lamentele per il mancato invito francescano.
Accanto a Conte siederà Catiuscia Marini (si riferiva a questo, Brega, quando l’ha accusata di eccessivo protagonismo?) che probabilmente ne avrebbe fatto volentieri a meno, vista la stima che nutre nei confronti dei due sponsor del presidente del Consiglio, i suoi vice (si fa per dire) Di Maio e Salvini.
Parteciperà da semplice cittadino alle celebrazioni di San Francesco anche il mistico Claudio Ricci, che non ha ricevuto quest’anno né l’invito come ex sindaco di Assisi, né quello da consigliere regionale. Lui, con spirito francescano, parteciperà dove troverà posto. Però, con spirito calvinista, chiede all’Ufficio cerimoniale del Consiglio regionale di “chiarire”, visto che, ricorda, co-sostiene le attività della festa nazionale di San Francesco
Chi è costretto a stare nelle retrovie nel giorno di San Francesco potrà rifarsi domenica, in occasione della Marcia della pace Perugia-Assisi. Che però quest’anno diventa ancora di più motivo di scontro, anziché di fraterno dialogo, complice il caso del sindaco pro-migranti di Riace, Lucano. A cui alcuni rappresentanti della sinistra vogliono dedicare la loro camminata. Suscitando una levata di scudi a destra, dove non c’è bisogno di essere guerrafondai per vedere come fumo negli occhi il corteo di bandiere arcobaleno (e rosse) che sfilano sull’esempio di Capitini.
Non male, insomma, il clima ad Assisi, la città Serafica.
Tutto pronto per la Marcia della pace Perugia – Assisi 2018