Un progetto sulla prevenzione delle infezioni nella struttura ospedaliera da 249mila euro affidato in forma diretta, che, invece, avrebbe dovuto essere sottoposto a bando pubblico. Sono scattate così le indagini della Guardia di Finanza di Terni per una presunta ‘turbativa d’asta’, nei confronti di 4 dirigenti dell’ospedale “Santa Maria”, tra cui anche il direttore generale Maurizio Dal Maso.
Ad anticipare la notizia è stato Il Messaggero che riporta l’ipotesi di reato sul quale ha fatto luce la Procura della Repubblica con le indagini delle Fiamme Gialle.
Nella mattina di oggi è arrivata una nota dalla dirigenza dell’azienda ospedaliera ternana: “In riferimento alle recenti notizie di stampa su un’indagine per ipotesi di turbativa d’asta avviata all’ospedale di Terni, la direzione aziendale conferma di avere già fornito tutti i documenti e tutti i chiarimenti richiesti dalle autorità competenti, in spirito di completa collaborazione, per quanto riguarda il progetto di miglioramento assistenziale realizzato nell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni per la riduzione delle infezioni ospedaliere, in particolare quelle del sito chirurgico.
Riconfermando la massima disponibilità e collaborazione, la direzione aziendale ha già oggettivamente dimostrato di avere sempre operato nel rispetto completo delle leggi vigenti, tant’è che, come già esplicitato alla procura, in realtà non vi è stata alcuna spesa aggiuntiva e alla fine della sperimentazione sono stati riscontrati una sensibile riduzione delle infezioni ospedaliere e un importante risparmio in termini di giornate di degenza, costi diretti e indiretti legati all’assistenza”.