#IlMioVotoConta sbarca a Palazzo Cesaroni: Maria Grazia Carbonari e Andrea Liberati, consiglieri regionali del M5S in Umbria, nel corso della “Sessione Europea” del consiglio regionale dell’Umbria, per programmare gli interventi strutturali da mettere in atto col gettito di fondi europei, hanno deciso di protestare portando un cartello con il tricolore e la frase che i vertici pentastellati hanno coniato per protestare contro il veto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al professor Paolo Savona.
“Io mi dimetterei se fossi in te”, urla la Carbonari a qualche esponente di maggioranza in un video che il giornalista di Retesole Pasquale Punzi ha postato su Facebook (le foto sono invece tratte dall’account fb dell’assessore Antonio Bartolini). “Venduti di Stato, servi della Troika”, strilla il consigliere Liberati all’ex segretario del Pd Leonelli. E all’improvviso, mentre la presidente della Regione Catiuscia Marini entra in aula, arriva anche Marco Vinicio Guasticchi con una foto del presidente della Repubblica, quasi a voler “esorcizzare” i due esponenti pentastellati e poco dopo ribadisce il concetto sui social.
“Se aveste avuto la vita di Mattarella, almeno il rispetto: abbi rispetto per la vita di Mattarella”, dice la presidente a Liberati. “Ne ho rispetto pieno, basta governi tecnici: è un golpe di Stato questo”, replica (urlando) il consigliere grillino.
Finisce in bagarre, tra “viva il presidente” della maggioranza e “viva la bandiera” dei pentastellati, con Donatella Porzi che chiede il rispetto per l’istituzione del consiglio regionale e di poter riprendere il consiglio previo ‘ritiro’ delle bandiere del M5S “visto che in quest’aula – arringa la presidente del consiglio regionale – non ci sono bandiere”. Un appello inutile, mentre le urla continuano.
Pasquale Punzi
Perugia caos in consiglio regionale
A lanciare la protesta #IlMioVotoConta, come detto, era stato, lunedì 28 maggio pomeriggio, Luigi Di Maio, che ha spronato i sostenitori del M5s a manifestare il proprio dissenso contro la decisione del Capo dello stato di affidare l’incarico di governo a Carlo Cottarelli: una mobilitazione per dire che “il mio voto conta”, spiegava il leader pentastellato con un video su Facebook, per farsi sentire partecipando a “manifestazioni e passeggiate che faremo nelle città”, iniziando dall’esibizione di simboli di cui, sostiene, “abbiamo bisogno per farci vedere”.