Denunciato per procurato e allarme e interruzione di pubblico servizio, un pensionato ternano di 70 anni, impiegati nei servizi socialmente utili del comune, è stato rintracciato dagli agenti della Digos, diretta dal dottor Marco Colurci, grazie alla prova del Dna.
L’uomo, il 4 ottobre 2017, era riuscito ad entrare negli uffici del Comume, eludendo le telecamere di sicurezza, per in uno dei bagni dell’ente un finto pacco bomba, molto ben architettato.
A far scattare l’allarme è stata una dipendente, che ha trovato in un bagno una scatola sospetta, con una luce lampeggiante. Immediatamente è stata disposta l’evacuazione degli uffici, proprio mentre si sarebbe dovuta tenere una riunione della Giunta comunale. Le attività a palazzo Spada, ma anche nell’adiacente palazzo Pierfelici, erano state sospese, con i dipendenti e gli amministratori che sono stati fatti uscire.
Sul posto si erano portati gli artificieri arrivati appositamente da Roma, che in pochi minuti hanno chiarito che non c’era nessun pericolo. Le indagini per risalire al responsabile erano state affidate alla Digos che, dopo una accurata indagine e grazie ai riscontri del Dna, è risalita al pensionato ‘burlone’ ternano. Secondo quanto riferito dalla Questura, l’uomo non avrebbe avuto motivi politici, o particolari rancori verso dipendenti del Comune, né problemi di salute mentale, soltanto qualche piccolo precedente in passato.