Il furto risaliva alla fine di aprile: da un’azienda di Bastia erano stati asportati un autocarro (usato anche per la fuga e per il trasporto del materiale) un trapano, un martello pneumatico, un avvitatore, una sega ed una livella laser.
Dai primi accertamenti effettuati dai poliziotti era emerso che gli autori si erano introdotti nella proprietà dopo aver tagliato una rete elettrosaldata allontanandosi, poi, a bordo dell’autocarro mancante attraverso l’uscita carraia dell’azienda.
Ma nel forzare la rete si dovevano essere feriti poiché gli agenti si sono accorti subito delle copiose tracce ematiche sparse un po’ ovunque.
La visione delle immagini del sistema di sicurezza ha confermato poi la dinamica ricostruita dopo il sopralluogo, evidenziando però che si era trattato di un singolo autore che aveva operato in completa autonomia.
L’uomo è stato immortalato non solo mentre si allontanava a bordo dell’autocarro, ma anche mentre tentava di utilizzare una sciarpa per tamponare una ferita ad una mano.
Dopo alcuni complessi accertamenti, i sospetti sono caduti su un soggetto della cui collaborazione l’azienda si era avvalsa in passato.
Dopo una serie di indagini e di attività di osservazione, l’uomo è stato rintracciato presso l’abitazione della madre dove risiede. Contemporaneamente è stato ritrovato, in località Madonna di Campagna, anche l’autocarro al cui interno sono state rilevate vistose tracce di sangue repertate dalla Polizia scientifica. Il sospettato, un uomo dell’81, non ha opposto alcuna resistenza mostrandosi collaborativo.
Nell’appartamento i poliziotti hanno trovato gli indumenti che indossava al momento del fatto ancora sporchi di sangue mentre in due garage a sua disposizione sono stati ritrovati sia gli attrezzi usati per introdursi nell’azienda (sporchi di sangue) sia la refurtiva. Accompagnato negli uffici del Commissariato per gli adempimenti del caso, l’uomo è stato denunciato a piede libero per furto aggravato.
Foto repertorio TO