“Per mancanza del numero legale devo chiudere la seduta”. Così il presidente Leonardo Varasano, mercoledì mattina, dopo solo 20 minuti in aula, ha concluso il consiglio comunale a palazzo dei Priori. Una comunicazione che ha seguito uno scroscio di applausi beffardi da parte dell’opposizione, in particolar modo dal Movimento 5 Stelle. All’ordine del giorno un tema importante e delicato: la discussione sul rendiconto di gestione e sul bilancio.
Fumata nera
Una fumata nera, secondo il Pd, che punta il dito su una situazione non più ammissibile e dove la maggioranza non è riuscita ad garantire il raggiungimento del numero legale necessario per discutere della gestione del bilancio, nemmeno, come raccontano i ben informati, dopo “richiami” al telefono per presenziare in aula. “All’appello iniziale – tuonano dal Pd – che apre la seduta per senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni, in quanto minoranza ma con una cultura di governo, abbiamo permesso l’avvio dei lavori, ma inutilmente, poiché le assenze nelle file del centro-destra sono aumentate nel corso della seduta, senza peraltro addurre giustificazioni”. Dopo la sospensione dei lavori e una seconda verifica del numero legale tramite appello nominale, Varasano non ha potuto far altro che chiudere in anticipo i lavori, senza che la discussione e la votazione del bilancio potessero aver luogo.
Maggioranza assente
A sottolineare la difficoltà di portare a termine i lavori consiliari, a causa di assenze e ritardi, anche la portavoce pentastellata Cristina Rosetti. “Il problema si pone anche quando, in discussione, ci sono atti della maggioranza stessa, come questa mattina, in cui era in approvazione il consuntivo 2017″. “E, intanto – aggiunge Rosetti- continua la difficoltà cronica del bilancio comunale, costantemente in affanno, con possibili nuovi buchi all’orizzonte: in bilico ci sono circa 31 milioni di euro di crediti non riscossi e piuttosto datati, di cui ad oggi non sussiste alcuna copertura. E, come se non bastasse, nel 2017, un altro milione di euro si è volatilizzato in interessi al tesoriere per l’anticipazione di tesoreria praticata per tutto il 2017, con 13 milioni non restituiti. Un quadro molto critico, che per la maggioranza Romizi, evidentemente, può aspettare”.
Soccorso Rosso?
Ma i guai, per Romizi, arrivano anche dalla stessa maggioranza, o quasi. “Oggi al sindaco – commenta il consigliere Camcia – gli è andata ancora una volta bene, poiché se non cadeva il numero legale si sarebbe dovuto votare l’atto, e per ritegno le opposizioni avrebbero dovuto votare contro e pertanto il bilancio non sarebbe stato approvato”. Ma Camicia racconta anche di un gossip. “Bene ha detto un assessore, che avrebbe suggerito di sciogliere il Consiglio e ritornare al voto“. Elezioni anticipate a Perugia?