Tre anni dopo la visita in Italia (all’Expo, dal Papa e dal presidente della Repubblica), Vladimir Putin potrebbe tornare in Italia e scegliere l’Umbria: l’indiscrezione arriva dal quotidiano polacco Gazeta Wyborcza e dal quotidiano La Stampa, che avrebbero visionato un report diplomatico nel quale non si esclude una visita del presidente russo ad Assisi per ricevere, da Assisi Pax International, la Palma d’oro per la pace, riconoscimento che viene dato a capi di Stato e personalità “particolarmente benemeriti per il loro lavoro di pace”.
A Putin il riconoscimento verrebbe conferito per il suo lavoro in Medio Oriente: il tramite tra Putin e Assisi Pax sarebbe stato Hilarion Alfeyev – vescovo di Volokolamsk e presidente del Dipartimento delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca e Putin, onorato per il riconoscimento, non avrebbe escluso di ritirarlo ad Assisi nel corso di un “viaggio spirituale”, accompagnato da “alti rappresentanti della Chiesa ortodossa”. Secondo quanto riportato nella nota diplomatica consultata da La Stampa, l’arcivescovo Antonio Mennini, in passato rappresentante della Santa Sede in Russia, avrebbe già assicurato che la Santa Sede intende essere rappresentata ad Assisi con una figura “di pari grado” a quella che accompagnerà Putin: se venisse il Patriarca Cirillo, spetterebbe a Papa Francesco, anche se al momento fonti vaticane interpellate dal quotidiano torinese fanno sapere che al momento non risultano programmi in tal senso.
Dal canto suo l’associazione assisana, fondata da padre Gianmaria Polidoro, non smentisce di aver considerato Putin per il riconoscimento, spiega che è una delle possibilità e che al momento “c’è un intesa di massima” e, da buoni cattolici, “confidiamo nella Provvidenza”.
La Palma d’oro è un evento ormai famoso nella storia del cammino di pace nel mondo: il 27 ottobre 1986 l’allora Papa Giovanni Paolo II convocò in Assisi i rappresentanti delle varie religioni mondiali per pregare e per attuare un cammino di pace nel mondo. Al termine dell’incontro che oggi viene ritenuto come fondativo dello “Spirito di Assisi”, il Papa fece dono ad ogni rappresentante delle religioni di una piccola pianta di ulivo in vaso, simbolo di pace che cresce. Per delle restrizioni doganali, la pianta donata al rappresentante americano non poteva essere portata negli Usa e per questo il religioso la donò alla famiglia Laudenzi che poi la regalò ad Assisi Pax che la pose a dimora nel piccolo giardino del convento della Chiesa Nuova, sede di Assisi Pax International. Da allora, un ramoscello di olivo viene dato, come riconoscimento a chi lavora per la pace. In passato, tra gli altri, il ramoscello d’ulivo è stato consegnato a Mikhail Gorbachev, Ronald Reagan e Benedetto XVI.