Sono nell’ordine di 500 le denunce di furto in abitazioni quelle che sono state ricondotte alla banda criminale albanese fermata il mese scorso dai carabinieri a Siena. Molti di quei furti erano stati commessi negli ultimi cinque mesi a Perugia.
Nell’ambito dell’indagine, denominata “Off line”, i carabinieri toscani avevano recuperato a un’ingente quantità di oggetti preziosi e gioielli sottratti dalle case ‘visitate’ dai malviventi, prima che questi venissero ricettati attraverso degli intermediari toscani e umbri per spedirne poi il denaro ricavato in Albania.
Una volta catalogati, gli oggetti sono stati ieri messi a disposizione delle vittime dei furti. Chiamate direttamente dai militari, sulla base delle denunce di volta in volta presentate nell’arco temporale tra novembre 2017 nel mese di marzo, una prima le vittime si sono presentate ieri mattina presto presto a Siena per cercare di riconoscere i propri oggetti. Notevole la coda sin dalla mattina presto per questa prima chiamata per circa 350 persone a cui potrebbero seguire ulteriori sessioni.
Centinaia le persone che si sono recate nella caserma di Siena anche da Perugia e zone limitrofe. Non tutti sono riusciti a ritrovare quanto sottratto durante il furto; segno che la refurtiva potrebbe essere stata posizionata prima del fermo dei ladri o che nel perugino opererebbero altre organizzazioni criminali.