Gli scossoni che hanno innescato il terremoto politico che ha travolto il Partito democratico col voto del 4 marzo, ad Amelia si erano cominciati ad avvertire già un paio di anni fa. Le elezioni amministrative avevano infatti amplificato le fratture del centrosinistra: separati in casa c’erano “Vivere Amelia”, che sosteneva la ricandidatura del giovane sindaco uscente, Riccardo Maraga, e “Sinistramelia” che invece proponeva come sindaco l’ex primo cittadino di Lugnano in Teverina, Nadia Moretti. Per una manciata di voti, il governo della città è finito nelle mani del centrodestra, spezzando una linea rossa che, praticamente continua, avvolgeva Palazzo Matteotti dal dopoguerra.
Oggi le beghe che hanno accompagnato l’ultimo scorcio di consigliatura Maraga e contrassegnato la campagna elettorale, si conclamano con le dimissioni presentate dall’ex sindaco all’ufficio di presidenza del consiglio comunale: Riccardo Maraga ha rinunciato alla sua carica, senza specificare le motivazioni. Al suo posto entra Claudia Dionisi, segretaria del circolo dem di Amelia. La seconda dei non eletti, in quanto la prima dei non eletti di “Vivere Amelia”, Patrizia Fiorentini, ha già sostituito nei mesi scorsi Laura Dimiziani, già ex assessore della giunta Maraga e ora anche ex consigliere comunale.
Spezzata la linea rossa del governo cittadino, sembra così incrinarsi anche la “linea verde” del Pd, con l’obiettivo del rinnovamento costretto a fare i conti con una realtà decisamente diversa. Forse anche con qualche “senatore” a cui la panchina sta stretta e dunque scalpita per poter tornare in campo. Soprattutto, con la necessità di ripartire dal punto che proprio Dionisi ha indicato all’indomani della batosta del 4 marzo: “È indispensabile aprire una fase nuova, rifondativa del nostro partito. Del centrosinistra. Anche con chi – scriveva la segretaria sulla pagina facebook del Pd amerino – in questi mesi, ha scelto altre case e con chi non ha più visto nel Pd un soggetto credibile. Da soli non andremo da nessuna parte”.