Dopo la sua inaugurazione il centro “Boeri” di Norcia era utilizzato come Coc e ad oggi ospita le sedute del consiglio comunale. Così il capo del Dipartimento nazionale di protezione civile Angelo Borrelli difende la realizzazione della struttura da martedì sotto sequestro perché non risponderebbe ai requisiti previsti dalla normativa emergenziale. Ma a chiedere interventi legislativi chiari è lo stesso sindaco della città di San Benedetto, Nicola Alemanno, che dopo il terremoto è stato raggiunto da due avvisi di garanzie per due inchieste simili, “Casa Ancarano” ed il centro progettato dall’architetto Stefano Boeri appunto.
Centro Boeri, il ‘pasticcio’ della delibera di Giunta | Sequestro “per non aggravare la situazione”
Il Comune di Norcia è pronto a chiedere il dissequestro della struttura, e presenterà apposita istanza nei prossimi giorni la Tribunale del Riesame di Perugia attraverso gli avvocati Massimo Marcucci e Luisa Di Curzio. Anche se dalle carte la situazione sembra più complessa di quella che emerge a livello politico. Negli atti ufficiali prima della realizzazione del centro polivalente che attualmente ospitava anche la stagione teatrale ora sospesa, infatti, si parlava di struttura permanente e con funzioni diverse da quelle previste dalla normativa emergenziale. Ed è su questo, come anche su dei carteggi con la Soprintendenza archeologica,
Protezione civile: Centro usato in passato come Coc
“In riferimento al sequestro del centro polifunzionale di Norcia ed alle diverse opinioni espresse in relazione ai provvedimenti adottati dalla Procura di Spoleto, nell’esprimere piena fiducia nell’operato della Magistratura, il Dipartimento della Protezione Civile – si legge nella nota diramata giovedì pomeriggio – può assicurare di avere adottato le misure emergenziali, emanate per fronteggiare le esigenze della popolazione colpita dal sisma, in senso conforme alle norme di legge che le prevedono, in funzione della loro finalità propria e comunque nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento.
L’ordinanza n. 389 del 28 agosto 2016 infatti, anche in deroga alle norme urbanistiche e paesaggistiche, prevede la possibilità di realizzare strutture temporanee per assicurare, tra le altre cose, “la continuità dei servizi pubblici”. Finalità, quest’ultima, a cui risponde la struttura di Norcia che dopo essere stata nella prima fase dell’emergenza sede del Centro Operativo Comunale (COC), ospita attualmente le sedute del consiglio comunale e rappresenta per la comunità norcina un importante centro di aggregazione e di attività di pubblico interesse.
Quanto al requisito della temporaneità è utile ricordare come l’Unione Europea, dopo gli eventi sismici de L’Aquila e la realizzazione del Progetto C.A.S.E., ebbe a precisare che per l’attuazione di misure provvisorie dovesse intendersi la realizzazione di strutture suscettibili di un impiego, anche durevole, perlomeno fino al momento in cui le opere di ricostruzione non garantiscano un ritorno alle condizioni precedenti l’evento”.
Alemanno non si dimette più
Sono bastate meno di 48 ore al sindaco Nicola Alemanno per accantonare l’idea di dimettersi e lasciare la gestione del post terremoto in mano ad un commissario prefettizio. Quella che era emersa sin da subito più come una provocazione, aveva fatto sì sia dalle istituzioni che da gran parte della popolazione arrivasse l’invito a rimanere.
“Dopo l’incontro con i massimi livelli istituzionali dello Stato, dopo il confronto con la mia maggioranza in consiglio comunale, dopo aver ricevuto la solidarietà di moltissimi Sindaci e dei vertici dell’Anci ma soprattutto l’incoraggiamento, l’affetto sincero e la stima di tantissimi miei concittadini, – sono le parole del primo cittadino – sono giunto alla conclusione che il mio impegno, nonostante le amarezze, deve continuare con ancor più determinazione e al tempo stesso con la massima fiducia nell’operato della magistratura che sono sicuro avrà modo di comprendere la bontà della nostra linea di condotta. Come ho avuto modo di sottolineare più volte in queste ultime ore, abbiamo seguito alla lettera le ordinanze emanate dal dipartimento di Protezione civile, come la stessa struttura governativa ha evidenziato nella nota stampa diramata nel tardo pomeriggio di ieri. Sono pronto a uniformarmi a eventuali criteri normativi che dovessero sopraggiungere anche in vista della nuova formazione di Governo, così come ho sempre fatto nella mia azione amministrativa. Quello che chiedo è di poter operare in un quadro di massima certezza legislativa che permetta a tutti noi, che ci troviamo a fronteggiare una delle più grandi emergenze della storia del nostro Paese, di lavorare con la serenità necessaria per ricostruire quanto prima le nostre città distrutte dal sisma”.
Ricci sollecita ispezione ministeriale in Procura, Lega: correggere le ordinanze
Intanto la politica regionale pure si è mossa nelle ultime ore sul tema, a partire dal consigliere regionale Claudio Ricci: “Stiamo attenti, sul terremoto, siamo al limite della rivolta e, senza tentennamenti, occorre sostenere il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, ma chiedere anche le dimissioni di coloro che hanno gestito, a livello nazionale, la ricostruzione senza fare norme chiare, efficaci e dotandola di risorse concrete per cassa. Consiglierei anche – continua Ricci – al ministro della Giustizia di inviare una ispezione, in quanto stiamo parlando di una struttura che non ha avuto alcun costo per lo Stato ed è palesemente provvisoria”.
Forte preoccupazione viene espressa dalla maggioranza in consiglio regionale ed in particolare dai consiglieri Gianfranco Chiacchieroni (PD), Silvano Rometti (SeR) e Attilio Solinas (Misto-MdP). Che sollecitano la Regione Umbria a “fare la propria parte per cercare di snellire e rendere più agevole la ricostruzione”, e la prossima occasione potrebbe essere costituita dalla discussione del disegno di legge regionale.
Sollecitano la rinascita delle popolazioni terremotate vittima della burocrazia, delle normative e delle ordinanze d’emergenza poco chiare i neo parlamentari della Lega, Virginio Caparvi, Luca Briziarelli, Donatella Tesei, Riccardo Augusto Marchetti e Simone Pillon assieme al senatore Candiani. “C’è un apparato burocratico che vive per se stesso, indifferente rispetto alle situazioni e al dolore dei terremotati – si legge nella nota – spetta alla politica dare risposte concrete e riscrivere le regole in modo chiaro e inequivocabile. Il nostro obiettivo è quello di lavorare per consentire ai cittadini, ai sindaci e agli operatori turistici, vero motore della ripartenza di Norcia, di operare ed investire per il bene del territorio. Da parte della Lega massima fiducia nel lavoro della Magistratura ma è compito della politica dare risposte ai cittadini là dove, la burocrazia diventa un ostacolo. Lo abbiamo detto in campagna elettorale e lo ha ribadito anche il sindaco di Visso, Pazzaglini oggi Senatore della Lega: occorre riprendere le ordinanze scritte, correggerle e raccoglierle in un testo unico da approvare nella forma di una legge speciale, perché una situazione straordinaria non si può gestire in maniera ordinaria”.