“Il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato nel proprio sito la circolare che attiva la misura per promuovere la realizzazione di iniziative imprenditoriali, il rafforzamento del tessuto produttivo locale e l’attrazione di nuovi investimenti nel territorio colpito dal sisma del 2016 e del 2017 delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria”: lo annuncia il vice presidente della Giunta regionale dell’Umbria e assessore allo sviluppo economico, Fabio Paparelli.
“Si avvia così – ha detto Paparelli – la concreta attuazione delle misure a sostegno degli interventi di riconversione e riqualificazione produttiva delle aree colpite dal sisma individuati nell’ambito dell’Accordo 2017 sottoscritto da Ministero dello sviluppo economico e Regioni interessate, a valere sulla legge 181/1989. Nelle prossime settimane – ha annunciato – verrà pubblicato il bando per l’accesso alle agevolazioni. Le imprese avranno tre mesi, dal 10 maggio al 9 luglio 2018, per presentare ad Invitalia le domande di aiuto”.
Per quanto riguarda l’Umbria, l’avviso è rivolto alle iniziative imprenditoriali realizzate nel territorio dei 15 Comuni del cratere (Arrone, Cascia, Cerreto di Spoleto, Ferentillo, Montefranco, Monteleone di Spoleto, Norcia, Poggiodomo, Polino, Preci, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Sellano, Spoleto, Vallo di Nera). Il Ministero ha messo a diposizione 48 milioni di euro complessivi per l’attuazione della misura, di cui 6 milioni 720 mila sono stati assegnati all’Umbria. Saranno ammissibili alle agevolazioni tutte le attività economiche individuate dalla normativa 181/1989, con alcune priorità che, tenendo conto delle peculiarità del tessuto produttivo umbro, riguardano la ricettività turista, l’attività manifatturiera ed il commercio. “Uno specifico punteggio – ha aggiunto Paparelli – è assegnato all’incremento occupazionale, a cui è riconosciuto un punto per ogni nuovo addetto previsto dal programma di investimento fino a un massimo di 50 punti. In via prioritaria le imprese dovranno rioccupare quanti risultano disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo e risiedono in uno dei comuni interessati o che abbiano avuto l’ultima occupazione presso unità produttive localizzate in uno dei medesimi comuni”.