Raramente un tema medievistico intercetta la sensibilità culturale e sociale del presente: è così invece per la LXVI Settimana su Le migrazioni nell’alto medioevo che la Fondazione Centro italiano di studi sull’altomedioevo organizza a Spoleto dal 5 all’11 aprile 2018. Non solo perché i processi migratori sono oggi al centro del dibattito politico mondiale, ma anche perché da alcuni anni varie discipline stanno conseguendo risultati nuovi (per vari aspetti sorprendenti) sulle analisi per regioni del DNA, sugli incontri fra i popoli, sul meticciato in costante divenire.
L’alto medioevo ha risposte importanti da fornire su questo terreno,e la Settimana, ben mirata, intende sfuggire al rischio di genericità: si propone infatti di analizzare non le normali manifestazioni della mobilità medievale, bensì i veri processi migratori, gli spostamenti in cui siano constatabili luoghi di partenza e nuovi insediamenti. Gli spostamenti in esame non sono quelli di individui bensì di gruppi umani, di composizione eventualmente fluida e variabile ma che abbiano una rilevanza sociale collettiva. Appunto a questa dimensione (non occasionale e non individuale), si darà spazio ponendo attenzione alle migrazioni di usi, di modelli, di pratiche sociali, di oggetti, di lingue e di immagini.
Il discorso inaugurale di giovedì 5 aprile 2018 alle ore 10,30 al Teatro Caio Melisso-Spazio Carla Fendi, sarà tenuto da Walter Pohl, dell’Università di Vienna, da anni il principale protagonista delle revisioni storiografiche in tema di popoli altomedievali. Sulla scia della sua impostazione gli aspetti etno-antropologici saranno presentati nelle prime
due giornate in chiave multidisciplinare da Alberto Piazza, docente di Genetica umana all’Università di Torino, da Patrick Geary (Institut foradvanced study di Princeton), Tivadar Vida (Università di Budapest) e Peter Heather (King’s College di Londra).
La Settimana proseguirà con gli interventi dei maggiori studiosi internazionali sui casi più rilevanti di migrazioni di massa (Vandali, Goti,
Vichinghi-Normanni, Arabi, Longobardi ecc.) e sui loro riflessi sociali e insediativi. Un’ampia sezione (con ben 17 lezioni), dal titolo «Trapianti e sedimentazioni come ricaduta delle migrazioni», approfondirà con una pluralità di prospettive ciò che le migrazioni trasferivano da una regione all’altra: intellettuali, riti, libri, traduzioni, modelli giuridici, grafie, culti,saperi tecnici, tradizioni iconografiche e anche fauna e vegetali. Un quadro aggiornato e completo, da cui gli studi futuri non potranno prescindere.
Le lezioni, a partire dal pomeriggio del 5 proseguiranno fino a mercoledì 11 aprile presso L’Albornoz Palace Hotel (via Matteotti, 16, Spoleto). La partecipazione è aperta a tutti gli interessati.
Programma completo sul sito www.cisam.org
LXVI Settimana di studio
LE MIGRAZIONI NELL’ALTO MEDIOEVO
Spoleto, 5-11 aprile 2018
Commissione organizzatrice: Giuseppe Sergi (presidente), Ermanno Arslan, Antonio Carile, Guglielmo Cavallo, Massimo Montanari, Francesco Stella.