Apparentemente è una porta normalissima, aperta 24 ore su 24, a cui tanti tifernati probabilmente non hanno mai fatto nemmeno caso. Si trova in via Leopoldo Franchetti, dentro le mura del parcheggio dei “Frontoni”, accanto ai campi da bocce dismessi. Tutto cambia, però, se si varca la soglia di quello che, all’interno, dovrebbe essere un semplice bagno pubblico, di proprietà comunale e gestito in passato dall’ormai estinta bocciofila dei pensionati.
La realtà, infatti, appena ci si avvina a questa stretta porta, è ben diversa. Il piccolissimo ambiente, buio e oltremodo maleodorante, presenta due “toilette alla turca” ricolme di liquami ed escrementi umani fin sulle mura. Alla fine del breve corridoio, inoltre, ci sono poi due lavandini, inutilizzabili, un grosso e vecchio attrezzo dotato di ruote (sicuramente utilizzato in passato nei vicini campi di bocce), ragnatele e foglie ovunque e anche indumenti appartenuti a chissà chi.
La sensazione che si ha, entrandovi anche solo per pochi secondi, è subito quella di essere circondati da sporcizia e massima incuria. Restarvi per più di un minuto, a causa dei fortissimi e cattivi odori, è impossibile per chiunque e forse anche nocivo per la salute pubblica. Senza luce né acqua, e con l’ingresso aperto proprio a tutti, questo piccolo ambiente, non potrebbe servire nemmeno come rifugio di fortuna ma, soprattutto, potrebbe non essere stato pulito da anni.
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L’unico consiglio, non essendoci nulla di interessante da vedere e nulla di “sano” da annusare, è quello di restarne lontano, soprattutto di notte. Col calare delle tenebre, infatti, non è escluso che si possano fare anche cattivi incontri.