“Alla firma della pre-intesa per la stabilizzazione dei precari dell’ente della giunta regionale, che si è tenuta venerdì 9 febbraio, oltre alla triplice, c’era anche il Csa-Cisal, unica organizzazione sindacale autonoma rappresentativa oltre i soliti noti”.
A sottolinearlo è Luigi Longobucco, segretario territoriale Csa-Cisal, che ricorda: “L’accordo, che prevede la pubblicazione, entro il 31 marzo, del bando di selezione con procedura riservata a trentacinque precari e l’utilizzo delle conseguenti graduatorie fino al 31.12.2020, rappresenta un risultato positivo, frutto di un confronto tra sindacati ed amministrazione. Confronto portato avanti attraverso la costruzione di un tavolo tecnico, a cui hanno partecipato anche i rappresentanti dei precari dell’ente, e che ha permesso di individuare il numero esatto dei dipendenti aventi i requisiti del decreto Madia”.
“Nei giorni scorsi – sottolinea ancora il segretario Longobucco –, inoltre, avremmo certamente partecipato, in quanto la nostra sigla sindacale è rappresentativa a livello nazionale nel nuovo comparto funzioni locali, anche al protocollo sottoscritto per la costituzione dell’agenzia regionale per le politiche attive, nell’ottica del rafforzamento della centralità del sevizio pubblico, del potenziamento dei servizi e del superamento del lavoro precario. Avremmo siglato l’intesa con la stessa convinzione che ci ha portato a seguire l’intero percorso, un vero peccato non essere stati convocati al tavolo per l’approvazione del documento”.
“Il non essere stati invitati – chiosa il segretario regionale Cisal Umbria, Vincenzo Filice – è un evidente atto discriminatorio da parte dell’assessore competente nei confronti della nostra federazione autonoma e maggiormente rappresentativa nel comparto funzioni locali (quarta sigla sindacale). Ci auguriamo che sia stata una svista e non accadrà in futuro, altrimenti ci vedremo costretti a percorrere altre strade”.