Questa settimana nella scuola primaria di Castel Ritaldi, facente parte dell’Istituto Comprensivo “Melanzio – Parini”, precisamente nelle classi seconde e quinte, prenderà avvio un progetto di ricerca-azione per l’acquisizione di competenze in varie aree disciplinari.
Il progetto è stato messo a punto con la collaborazione e supervisione dell’Università di Perugia, nella persona del professor Federico Batini e della sua équipe. Il docente è professore associato di Pedagogia sperimentale, metodologia della ricerca educativa, metodi e tecniche della valutazione scolastica, direttore del master in “Orientamento narrativo e prevenzione della dispersione scolastica presso il Dipartimento FISSUF dell’Unipg.
Nella seconda classe si farà ricerca su matematica e inglese con la docente Giorgia Capaldini; in quinta su matematica, italiano-scienze, inglese e storia rispettivamente con le docenti Nella Propersi, Giorgia Rosati, Melania Pieracci e Giorgia Capaldini. Nella fase di avvio verranno somministrati dei test per conoscere negli alunni aspetti legati alla motivazione nell’apprendere.
Alle classi coinvolte nella sperimentazione sono legate classi di controllo degli stessi anni, individuate nella scuola primaria di Baiano di Spoleto, dell’istituto comprensivo Spoleto 1 “Della Genga – Alighieri”.
Le insegnanti, il professore parte della sua équipe e l’assessore alla scuola Mirko Peruzzi incontreranno i genitori mercoledì 24 gennaio alle ore 18:00 presso la Biblioteca di Castel Ritaldi per illustrare il progetto.
Perché fare ricerca? La complessità dei nostri tempi e le opportunità in gioco, sia in termini individuali che sociali, – evidenziano dalla scuola – determinano modi e stili cognitivi molto eterogenei; tutte le agenzie educative sono chiamate a rispondere a questi bisogni. La scuola è il luogo elettivo dove si incontrato tutte le istanze educative e sociali e, nel cercare di capire e rispondere a ciò, riteniamo che il lavoro di squadra tra chi opera sul campo: i docenti, e chi si confronta in termini di ricerca con il panorama più ampio: professori e collaboratori universitari, sia il mix perfetto.
L’esperienza progettuale anche nella fase di elaborazione è stata molto coinvolgente e proficua, quindi l’attesa per la messa in campo è intensa.