Gianluca Menichino, 35enne operaio Ast, rimasto vittima di un gravissimo incidente sul lavoro che si era verificato il 10 luglio 2017, si è spento oggi nell’ospedale di Branca, dove era stato ricoverato in Rianimazione per le complicazioni del quadro clinico; 6 mesi di sofferenza tra l’ospedale di Terni e quello di Foligno, infine la morte.
L’operaio, durante alcune operazioni di spostamento di un coil di acciaio era rimasto schiacciato contro una balaustra dallo stesso oggetto in movimento nel reparto di Laminato a Caldo (Lac2) tra l’angoscia e la disperazione di alcuni colleghi che sono stati i primi a dare l’allarme.
Subito le sue condizioni sono sembrate gravissime e l’uomo è stato trasferito al Santa Maria di Terni dove è stato seguito dall’equipe di Neurochirugia del prof. Carletti; dopo i primi interventi, le sue condizioni, nella loro gravità, sembravano potessero concedere un minimo di speranza, ma l’improvviso peggioramento del quadro clinico, dopo 3 mesi all’ospedale di Terni e il successivo trasferimento a Foligno, non ha permesso a Gianluca Menichino di restare in vita.
Ast, Terni e tutta l’Umbria si stringe nel dolore del lutto – “Acciai Speciali Terni si stringe alla famiglia e agli amici del collega Gianluca Menichino che, dopo una lunga battaglia durata sei mesi, si è spento questa mattina all’ospedale di Gubbio.
Dal giorno dell’incidente, lo scorso 10 luglio, la vita di Gianluca è rimasta appesa a un filo: il ricovero nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Terni durò quasi tre mesi, poi il trasferimento nel reparto specializzato di Foligno.
L’Azienda continuerà ad essere vicina alla famiglia e rinnova il suo impegno affinché simili incidenti non si ripetano mai più, nella consapevolezza che la sicurezza e la salute di ogni dipendente siano i beni più preziosi da tutelare”.
Al cordoglio del Prefetto di Terni, Paolo De Biagi, si unisce quello della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e del vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Fabio Paparell che esprimono “ vicinanza a familiari e colleghi” dopo aver appreso “con dolore” della morte di Gianluca Menichino, l’operaio ternano che nel luglio scorso era rimasto ferito in un infortunio sul lavoro alle Acciaierie di Terni.
“Ci stringiamo ai familiari – affermano – rinnovando il nostro impegno a mettere in atto un’azione ancora più forte e diffusa per la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
“Con immenso dolore – dichiara il sindaco Leopoldo Di Girolamo – ho appreso del decesso di Gianluca Menichino, il giovane operaio che a luglio scorso è rimasto vittima di un incidente all’interno dell’Ast. Purtroppo i sei mesi di sofferenza e speranza non sono approdati all’esito che tutta la città avrebbe voluto, quello della ripresa di un giovane dedito al lavoro e alla famiglia, amato da tanti amici. Nelle ore immediate all’incidente di questa estate ho avuto modo di conoscere i genitori di Gianluca Menichino, apprezzando la loro forza, il loro coraggio, la grande dignità nell’affrontare una vicenda così dolorosa ed inaspettata. Mi auguro che presto venga fatta chiarezza su quanto accaduto. A nome dell’intera città mi stringo alla famiglia rappresentando il dolore della comunità ternana per un infortunio sul lavoro rilevatosi purtroppo mortale”.
Le Rsu di Ast – “In data odierna, abbiamo appreso che dopo sei mesi di sofferenze a seguito del grave infortunio avvenuto il 10 luglio 2017, è venuto a mancare il nostro amico e collega di lavoro Gianluca Menichino.
Come RSU di AST, riteniamo che in questo momento ogni parola sia superflua e di conseguenza a nome di tutti i Lavoratori di AST esprimiamo la più sincera vicinanza e condoglianze alla famiglia di Gianluca”.
Aggiornamento del 10 gennaio h 11,15- Il cordoglio della Diocesi di Terni-Narni-Amelia
Il vescovo Giuseppe Piemontese, insieme all’intera Diocesi di Terni-Narni-Amelia, è vicino alla famiglia Menichino, che piange la scomparsa del caro Gianluca.
La morte prematura di un giovane lavoratore, mentre compie il suo dovere e a causa di esso, getta nella costernazione i suoi cari, gi amici e l’intera comunità civile. Disperazione e rabbia possono solo aumentare la sofferenza. Invitiamo quanti hanno responsabilità ad adoperarsi perché si faccia quanto è umanamente possibile perché non si ripetano tali morti assurde. Inoltre tutti, in tale circostanza, riflettano sulla preziosità della vita e sul senso della morte.
Uniti nella preghiera affidiamo al Signore il caro Gianluca perché finalmente riposi in pace, e chiediamo che Gesù, Crocifisso e Risolto, insieme a Maria Addolorata, donino conforto e consolazione a tutti i familiari e a quanti piangono per questa morte.