Nella seduta odierna dell’Assemblea legislativa dell’Umbria si è tornato a parlare delle recenti perdite e infiltrazioni di acqua avvenute nel reparto Radiologia dell’ospedale di Città di Castello. Ad interrogare la giunta sono stati i consiglieri Valerio Mancini e Emanuele Fiorini (Lega).
Mancini ha illustrato l’atto ispettivo evidenziando che lo scorso 13 novembre 2017, dopo le prime copiose piogge autunnali, nella sala dove vengono effettuate le radiografie, l’acqua, filtrando dal soffitto, “ha bagnato in maniera preoccupante il pavimento e ha messo a rischio alcune attrezzature e i servizi stessi“.
Si tratta del secondo caso, a distanza di pochi mesi, che riguarda una infiltrazione d’acqua in una struttura ospedaliera della regione. Alla prima pioggia i reparti sono stati invasi dall’acqua, ma non si è trattato delle tubature, come ho verificato di persona, constatando che il soffitto è fatto con brecciolino e ghiaia, inusuale per una copertura fatta solo 17 anni fa. Sembrerebbe trattarsi di una progettazione illogica rispetto all’uso e alla durata, visto gli errori emersi, e chiediamo di sapere come si intendono evitare errori di questo tipo in costruzioni così importanti
L’assessore Luca Barberini ha risposto spiegando che “l’ospedale di Città di Castello nasce a seguito di una progettazione fatta nel 1979, realizzata in più stralci e conclusa nel 2000. Il fenomeno esposto è tipico di quando si ha una struttura con copertura piana terrazzata, come in uso all’epoca”.
L’infiltrazione non ha determinato alcuna interruzione dell’attività, in quanto definita di bassa intensità e riconducibile a fessurazione delle guaine in corrispondenza dei giunti. È stato già fatto un primo intervento su 1500 mq, ne restano altri 5000, intervento già programmato e finanziato dalla legge ’67/1988′, per un totale di oltre 1 milione di euro. Con la delibera ‘134/2017’ la Giunta ha disposto la consegna della progettazione ai fini dell’ottenimento delle risorse dal Ministero. Nel corso del prossimo anno sarà completato l’intervento di manutenzione straordinaria
Nella replica conclusiva, Mancini ha detto di “prendere in parola” quanto affermato dall’assessore: “parla di un anno e 1 milione di euro. A Natale 2018 vedremo. La struttura sarà stata progettata nel 1979, ma per arrivare allo stato di oggi ci sono voluti 30 anni, durante i quali ci sono responsabilità politiche per essere arrivati a tali danni. Ci vuole maggiore attenzione sulle opere pubbliche perché poi bisogna rimetterci le mani e le risorse che si devono spendere si sottraggono alla cura della persona”.