Sarà il comune di Città di Castello a custodire la medaglia d’onore interforze di cui, a 100 anni dalla sua eroica morte, è stato insignito il sergente tifernate Angelo Zampini.
“So che mio nonno avrebbe voluto così” ha detto l’erede di Zampini, Gabrio Palazzoli, consegnando l’onorificenza nelle mani del sindaco Luciano Bacchetta durante la partecipata commemorazione svoltasi ieri (sabato 25 novembre) nella Sala del Consiglio comunale.
“Siamo onorati di ricevere la medaglia, che sarà affidata al sindaco fino a quando non le troveremo una sistemazione adatta e definitiva. Ringraziamo Gabrio Palazzoli per questo atto di generosità, degno di suo nonno, che ormai appartiene alla memoria collettiva di due comunità, quella dove nacque, Città di Castello, e quella dove morì, Majano” ha detto il sindaco Luciano Bacchetta, ribadendo “l’intenzione di sviluppare i rapporti di interesse con il Comune friulano con cui la città tifernate ha stretto il primo gemellaggio della sua storia amministrativa”.
In onore di Angelo Zampini la torre civica ha proiettato, in concomitanza con la commemorazione, l’immagine del sergente mentre all’interno del Comune è stato presentato il libro, che ne racconta e aggiorna la storia, “Io resto”, scritto da Claudio Zanier e Paolo Strazzolini, in collaborazione con Alvaro Tacchini.
Oggi (domenica 26 novembre), le manifestazioni si sposteranno a Lerchi, comunità originaria del sergente tifernate, che ha sempre tenuto alta l’attenzione sul gesto eroico, ingiustamente dimenticato. In via dell’Eroe, dove si trova la casa natale di Zampini ci sarà l’intervento della Filarmonica G. Puccini e, dopo la celebrazione religiosa, la deposizione della corona.
Oltre al sindaco di Majano Raffaella Paladin, era presente l’Esercito con il generale Giuseppenicola Tota, caporeparto dello Stato maggiore dell’Esercito, e il colonnello Maurizio Napoletano, comandate militare dell’Esercito “Umbria”.