“L’obiettivo della Regione e dei Comuni del ‘cratere’ del sisma, appena superata la fase emergenziale, è quello di fare in modo che cittadini ed imprenditori che operano sul territorio non lo abbandonino, ma continuino ad investirvi, in modo tale da consolidare l’economia di queste zone e rendere i territori stessi meno marginali. Ovviamente le infrastrutture di cui hanno bisogno le imprese, gli artigiani, i commercianti, i professionisti non sono solo quelle materiali, ma soprattutto quelle immateriali. La banda larga consentirà a cittadini e imprese di connettersi con il mondo ed essere protagonisti nella economia globalizzata”.
È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, intervenendo a Norcia alla presentazione del piano nazionale strategico “BUL – Banda Ultralarga”, volto ad infrastrutturare l’area del sisma con la banda larga ed ultralarga.
“Abbiamo pertanto deciso di investire fortemente per infrastrutturare l’intera regione – ha detto Paparelli-, prima attraverso un accordo quadro con Open Fiber operativo su Perugia e Terni e poi attraverso le risorse messe in sinergia con il Governo nazionale su cui Infratel ha espletato la gara, aggiudicata recentemente da Open Fiber”.
Obiettivo del Piano è quello di garantire che almeno il 70% della popolazione possa avere una connettività a 100 Megabit/s e la parte rimanente ad almeno 30 Megabit/s. Per raggiungere il traguardo è stato stimato necessario raggiungere l’85% degli edifici esistenti con la tecnologia FTTH (Fiber To The Home), la “fibra sotto casa” che garantisce almeno i 100 M/s mentre la tecnologia FTTC (Fiber To The Cabinet e dal cabinet a casa in rame) garantisce solo i 30 M/s. Nell’85% degli edifici sono stati considerati tutti gli edifici pubblici e tutti quelli delle aree produttive.
Il fabbisogno finanziario stimato per l’Umbria sulla base di questi presupposti è di circa 56 milioni di euro. Nella riunione di oggi, sono state definite insieme ai Comuni del “cratere”, ad Infratel e ad Open Fiber, alcune priorità: le aree produttive attive e quelle interessate dal turismo, in modo tale che vengano servite prima possibile; le zone dove sono presenti alloggiamenti provvisori, per dar modo agli occupanti di essere collegati attraverso la rete veloce; le sedi della pubblica amministrazione, da connettere prima possibile anche per agevolare la ricostruzione.
Ogni Comune dovrà avviare prima possibile una fase di confronto con Infratel e Open Fiber per arrivare alla stipula della convenzione, per facilitare le relative autorizzazioni e la velocità della infrastrutturazione che dovrà essere completata al massimo entro il 2020. Fondamentale, è stato sottolioneato, che i Comuni si attrezzino per mettere in sinergia i lavori di Open Fiber con eventuali opere pubbliche che possono essere propedeutiche al passaggio della rete.