Una nuova chiusura nel centro storico, in via Oberdan. Un altro pezzo di storia che a Perugia se ne va. Chiude Righi, negozio di abbigliamento con altri store a Bastia, Foligno e Spoleto, che da giovedì, oggi, inizia la liquidazione totale. Giù la saracinesca del punto vendita di via Oberdan famoso, oltre che per i capi esposti, anche per la suggestiva vetrata con affaccio su Assisi. Al termine della liquidazione, Righi chiuderà aggiungendosi alla già lunga lista di esercizi commerciali che negli ultimi mesi hanno deciso di abbassare la saracinesca per sempre. Forse il grande spazio in via Oberdan, a pochi passi dalla stazione del Minimetrò, sarebbe già diventato oggetto di interesse da parte di un altro commercianti, ma ancora niente nero su bianco.
Affitti comunali a prezzi stracciati nel cuore di Perugia
Intanto, in via dei Priori il Comune di Perugia mette in affitto uno dei locali che per anni hanno ospitato una delle insegne storiche della città. È il caso della profumeria Rossi che a maggio scorso ha tirato giù la saracinesca per sempre dopo la lontana inaugurazione negli anni ’80, ad una manciata di passi da corso Vannucci. Per riaffittare lo spazio di proprietà di palazzo di Priori , e quindi con un affitto agevolato, sul sito del Comune è stato pubblicato l’avviso di offerta di immobile in concessione scaduto il 26 ottobre. Quasi settanta metri quadri in cima a via dei Priori con un prezzo di base d’asta a partire da 16 mila euro l’anno. Quindi circa 1.300 euro al mese, una ghiotta occasione per ambiziosi commercianti, considerato la posizione centralissima.
Locale in affitto anche sulle scalette di Sant’Ercolano e che anni fa ospitava un negozio di elettrodomestici, Migliorati, uno spazio di 100 mq a disposizione a 10mila e 800 euro. Nel bando pubblico è specificato che, per entrambi gli spazi, gli interessati avrebbero dovuto presentare un documento con “una descrizione esauriente del progetto di utilizzo dell’immobile e delle specialità merceologiche-attività qualificanti proposte, che evidenzi anche il contributo prevedibile alla riqualificazione del tessuto economico e sociale del centro storico, alla promozione dell’immagine della città e al richiamo turistico, nonché dell’eventuale carattere di originalità e-o innovazione dell’attività che si intende intraprendere”.
Una crisi economica che ha spazzato via le troppe insegne storiche della città è, secondo le associazioni dei commercianti del centro, collegata anche alle difficoltà per i clienti di raggiungere il centro storico e il caro parcheggi.