Sul piatto c’erano le dimissioni del sindaco e di tutta la giunta. Il tema quello caldissimo a Città della Pieve della Sanità, dopo la chiusura e riqualificazione dell’ospedale e del pronto soccorso, con relativa trasformazione della gestione emergenza-urgenza in Punto di prima assistenza.
LA RICHIESTA DI PRESIDIO
Un drammatico fatto di cronaca ha riacceso i riflettori, perché “si è verificato nel territorio di questo Comune – aveva scritto il sindaco ai vertici sanitari e regionali – un incidente stradale nella S.R. 71 nel tratto tra Città della Pieve e Monteleone d’Orvieto che ha causato la morte di due persone. Da prime sommarie informazioni risulta che sia giunto sul luogo dell’incidente un solo mezzo proveniente da Castiglione del Lago, in quanto l’unità di 118 presente a Città della Pieve era impegnata in un trasferimento. La seconda ambulanza parcheggiata a Città della Pieve, pur disponendo di autista, non veniva attivata”. L’assessore alla Sanità Luca Barberini ha chiarito che l’intervento era comunque avvenuto nei tempi previsti dalla legge (e cioè 20 minuti per le aree non urbane), ma questo non ha comunque chiuso la questione per un territorio di confine quello del pievese-alto orvietano, che di fatto è tra i più distanti in Umbria da un pronto soccorso.
DA PRIMA ASSISTENZA A PRIMO SOCCORSO
Nelle scorse ore sono però arrivati i primi segnali di schiarita. Nel corso del consiglio comunale il sindaco Fausto Scricciolo ha letto una nota scritta sulla base delle risposte ricevute dalla Usl. La nota dice: “A fronte dell’istanza di questa Amministrazione rivolta nei giorni scorsi alla Regione Umbria per l’attivazione di un adeguato servizio di emergenza-urgenza a Città della Pieve, peraltro più volte richiesto, si informa che il 28 settembre è giunta una nota con cui la direzione regionale della Sanità richiede alla Usl Umbria 1 l’avvio della trasformazione del Punto di Prima Assistenza in Punto di Primo Soccorso, con conseguente revisione delle funzionalità, nel più breve tempo possibile. Sarà cura del sottoscritto richiedere informazioni più precise alla direzione aziendale su tempi e modi di realizzazione della struttura, nonché di conoscere le caratteristiche operative di esercizio. Si valuterà se tale trasformazione sarà in grado di superare le criticità sinora riscontrate nel processo di riconversione in atto”.
COSA CAMBIA
Secondo l’assessore Barberini “si tratta di una soluzione tecnica di potenziamento che garantisce una presenza costante nella sede e anche di un mezzo medicalizzato, ulteriore a quello della prima ambulanza, che garantisce una copertura totale dell’emergenza anche nel caso in cui un mezzo sia fuori per trasferimenti o altre chiamate. Si tratta di una seconda ipotesi che stiamo attivando e che non sconfessa la prima, ma semplicemente va incontro alle esigenze di un territorio sulle cui peculiarità siamo sempre stati pronti ad ascoltare le istituzioni locali”.
Il titolare della Sanità umbra spiega anche di aver sentito il sindaco telefonicamente augurandosi che il provvedimento adottato vada incontro alle esigenze del territorio, pronto a ragionare su ogni necessità e nella schiarita si intravede anche il passo indietro dell’Amministrazione rispetto alle minacciate dimissioni. “Legittimo lottare per il proprio territorio”, conclude Barberini.