“I dati reali sono chiari e confermati, da molte fonti, in Umbria: negli ultimi 10 anni il Pil cala di 2mila euro in più della media nazionale, la povertà arriva al 12 per cento e le attività continuano a chiudere: nel secondo trimestre 2017 meno 3mila posti di lavoro, dall’inizio della crisi bisogna recuperarne oltre 15mila”.
Così il consigliere regionale Claudio Ricci (Ricci presidente) secondo cui anche la citata ripresa in Umbria non è percepita, in quanto non esiste. L’Istat – commenta – dichiara che gli umbri, nel 40 per cento dei casi, citano la propria condizione peggiorata nell’ultimo anno. Siamo il terzo peggior risultato nazionale”.
“La conclusione è ovvia – spiega Ricci -: speriamo che le persone, le attività e le categorie socio economiche dell’Umbria nel 2020 decidano di cambiare privilegiando la ‘capacità di fare’ per scegliere il merito e il meglio in ogni settore. Bisogna eliminare – conclude – sprechi e inefficienze e semplificare per sostenere, con le risorse aggiuntive, lo sviluppo di nuovi posti di lavoro, infrastrutture e servizi di trasporto, sostegni sociali e meno tasse, a partire dall’Irap regionale sulle imprese”.